Sondaggio UE: “Cittadini europei favorevoli alla Conferenza sul futuro dell’Europa”.

Con un’ampia maggioranza (92%), in tutti gli Stati membri i cittadini hanno chiesto alle istituzioni europee di accelerare i tempi e allargare la discussione sulle decisioni relative al futuro dell’Europa, attraverso un maggiore coinvolgimento della popolazione. Un risultato importante che emerge dal primo sondaggio dell’Eurobarometro, svoltosi tra il 22 ottobre e il 20 novembre 2020 nei 27 Stati membri dell’UE (con 27034 persone intervistate) e condotto insieme al Parlamento europeo e alla Commissione.

Sondaggio pubblicato proprio nell’imminenza della firma della dichiarazione comune sulla conferenza sul futuro dell’Europa, in programma domani, e che vedrà il coinvolgimento del Presidente David Sassoli a nome del Parlamento, del Primo ministro Antònio Costa per il Consiglio e dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Firma che metterà in moto la Conferenza, che ha lo scopo di preparare l’UE ad affrontare le nuove sfide e rafforzare la solidarietà europea, nonché aprire un nuovo foro pubblico che ospiti un dibattito aperto, inclusivo, trasparente e strutturato con i cittadini europei sulle questioni che ritengono importanti e che incidono sulla loro vita quotidiana.

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Un’indagine nella quale tre quarti degli europei hanno dichiarato che la conferenza sul futuro dell’Europa avrà un effetto positivo sulla democrazia nell’UE.

Le risposte al sondaggio evidenziano, altresì, l’opportunità di coinvolgere attivamente persone di ogni estrazione (51 %), dove un ruolo importante spetta ai giovani (47 %), così come ai governi nazionali (42 %) e agli accademici, specialisti, intellettuali e scienziati (40 %).

Poco più della metà degli europei (51 %), vorrebbe partecipare in prima persona, con le risposte più entusiastiche in arrivo da Irlanda (81 %), Belgio (64 %), Lussemburgo (63 %) e Slovenia (63 %).

Sei europei su dieci, ancora, riconoscono che la crisi del coronavirus li ha indotti a riflettere sul futuro dell’Unione europea (il 19 % concorda totalmente, il 41 % tendenzialmente); il 39 %, invece, ha espresso il proprio dissenso (il 23 % tendenzialmente, il 16 % totalmente).

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Ai partecipanti del sondaggio è stato chiesto di esprimersi sulle tematiche che volevano trovare all’interno della Conferenza sul futuro dell’Europa: i due più citati sono stati l’equiparabilità del tenore di vita nei diversi Stati membri (35 %) e una maggiore solidarietà tra nazioni UE (30 %). Prioritarie per gli europei anche la definizione di una politica sanitaria comune (25 %) e la comparabilità dei parametri nell’istruzione (22 %).

Secondo i cittadini europei, inoltre, tra i principali punti di forza dell’UE ritroviamo il rispetto della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto (32 %) e la potenza economica, industriale e commerciale (30 %). Il rispetto della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto, in particolare, è considerato il patrimonio più importante dell’UE (in assoluto o insieme ad altro), in 14 paesi, in primis in Svezia, Paese nel quale è citato come fondamentale nel 58 % delle risposte. La potenza economica, industriale e commerciale è considerata il patrimonio più importante dell’UE (in assoluto o insieme ad altro), in nove paesi, capitanati da Finlandia (45 %) ed Estonia (44 %).

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Il problema dei cambiamenti climatici emerge chiaramente come la principale sfida globale che si ripercuoterà sul futuro dell’UE, selezionata dal 45 % delle risposte; il secondo e il terzo posto, selezionati da una percentuale simile di europei, sono occupati da terrorismo (38 %) e dai rischi sanitari (37 %). La migrazione e lo sfollamento forzati costituiscono la quarta sfida più citata, in poco più di un quarto delle risposte (27 %). Un aspetto, quest’ultimo, particolarmente importante dal momento che per effetto del Covid e della ‘ritrovata’ solidarietà tra Stati UE, la questione immigrazione in epoca pre-emergenza rappresentava la principale preoccupazione per i cittadini europei.

Foto European Parliament, CC BY 2.0