Solo il 2% dei giovani europei ha uno stile di vita sano.

Sono pochi i giovani in linea con uno stile di vita sano nell’UE: circa il 2% secondo lo studio del Dipartimento Salute Donna e Bambino dell’Università di Padova realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria.

Dati poco lusinghieri che non possono che richiamare fosche preoccupazioni circa i costi sociali nei prossimi decenni. In particolare, sono pochi i giovani che svolgono un’attività fisica per almeno un’ora al giorno e trascorrono meno di due ore davanti agli schermi. Senza contare la bassa costanza nel consumo di frutta e verdura e le alte percentuali di utilizzo di sostanze da abuso.

Un fenomeno, ricordano i ricercatori, capace di creare le condizioni per una vera e propria escalation di malattie croniche non trasmissibili (cardiovascolari, tumori, diabete, obesità), responsabili ogni anno del 70% delle morti premature e di assorbire la maggior parte delle risorse economiche dei servizi sanitari.

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Come indicato nel documento intitolato la ‘Salute dei giovani e Stili di Vita: la Carta di Padova’, rivolto a genitori medici, pediatri, educatori, insegnanti, bisogna intervenire a partire dalla salute nutrizionale, cardiovascolare e mentale. Gli esperti consigliano, andando nel dettaglio, di allattare al seno la prole, favorire il consumo quotidiano di frutta e verdura, scegliere farine poco raffinate e limitare il consumo di alimenti preconfezionati, nonché ridurre il consumo di sale. Un aspetto, quest’ultimo, non di facile esecuzione essendo un elemento diffuso in tutti gli alimenti in commercio.

Nell’ambito della salute cardiovascolare, ancora, si consiglia nel documento di sottoporre i bambini alla pratica sportiva per almeno 30 minuti al giorno; da 3 a 5 anni coinvolgere il bambino in giochi attivi e far praticare l’attività fisica preferita; da 6 a 17 anni più di un’ora di attività fisica moderata ogni giorno ed evitare l’eccessiva esposizione agli schermi, massimo un’ora al giorno da 2 a 5 anni, massimo 2 ore al giorno dopo i 5 anni.

Con riguardo alla salute mentale, infine, i consigli sono di istituire usanze familiari per rinforzare il senso di appartenenza; giocare e trascorrere del tempo con i propri figli, favorire un’educazione emotiva e impostare limiti, abitudini e orari perché ciò dà sicurezza e favorisce l’autonomia.

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“Investire sulla salute dei giovani sin dall’età pediatrica – sottolinea Annamaria Staiano, presidente Società Italiana di Pediatria -, è una priorità globale per garantire la salute in età adulta e prevenire alcune patologie per le quali non esistono cure intese come risoluzione del problema, ma solo terapie per rallentare i sintomi e controllare la progressione. Molto è stato fatto, ma molto occorre ancora fare se si considera che in Italia circa il 20% dei bambini è in sovrappeso e il 10% è obeso”.

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