Solinas alla chiusura della campagna di Paolo Truzzu: “Messo mano a storture precedenti”.

“Il presidente della Regione Sardegna che per l’unità della coalizione ha deciso di fare un passo di lato appoggiando la candidatura di Paolo Truzzu”. Questa dichiarazione, insieme alla colonna sonora da ingresso nel ring nel wrestling americano, rimarrà, con molta probabilità, l’immagine più indicativa del periodo elettorale vissuto dall’ancora per poco Governatore della Regione Sardegna, Christian Solinas.

Un canto del cigno, nel corso del quale il presidente ha rimarcato la bontà del proprio operato e l’esigenza di proseguire con la continuità di Governo: “Sono convinto che il centrodestra, che ha iniziato con il contributo civico e sardista, ha messo mano alle grandi storture e disastri fatti nelle legislature precedenti, come la creazione dell’ATS che oggi ci fa pagare un prezzo esoso in termini di mancanza di professionalità. Abbiamo bandito, come mai prima, concorsi per riportare capitale umano nelle Asl, negli enti regionali. Siamo la regione in Italia che ha gestito meglio l’emergenza Covid. Nel 2019 – prosegue Solinas – abbiamo chiuso l’accordo sulle entrate con lo Stato, con circa 1,5 miliardi di entrate in più, 500 milioni di riduzione sugli accantonamenti e 100 milioni di acconti sulla compensazione degli svantaggi dovuti alla condizione di insularità. Questo – aggiunge – ci consentirà di avere per sempre a bilancio 600 milioni in più all’anno da investire nelle politiche di settore”.

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“I numeri non mentono. Se Fitch certifica che i conti della regione Sardegna hanno un rating migliore dello Stato italiano vuol dire che c’è stato un buon Governo della regione da parte di questa coalizione. Se anche l’Istituto Tagliacarne dice che in Sardegna il reddito pro capite è cresciuto del 10,3% più che in Lombardia, significa che le azioni intraprese sono state efficaci. Certamente questo non basta. Abbiamo bisogno di portare avanti i progetti sulla continuità territoriale, ristabilire un corretto equilibrio nel sistema sanitario ed è per questo – conclude – che i prossimi 5 anni dovranno vedere il compimento delle tante azioni intraprese”.

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