Soap opera 25/09, Matteo Renzi: “Creare lavoro, soprattutto per i giovani”.

“La telenovela delle alleanze sta per finire, fortunatamente. Domenica vanno consegnati i simboli“. Inizia così la nota odierna del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, tra gli esponenti politici decisamente più snobbati dai promotori delle “ammucchiate” elettorali balneari.

“Noi – prosegue Renzi – non abbiamo partecipato a nessuna conferenza stampa, tavolo segreto, spartizione di collegi – ovviamente senza alcun invito sarebbe stato difficile il contrario – e siamo orgogliosi di tutto ciò. Perché la situazione è seria, molto seria. Il mondo sta andando a fuoco, dall’Ucraina a Taiwan, dalla striscia di Gaza all’Africa subsahariana”.

Intervento proseguito con la descrizione dei principali punti programmatici del programma elettorale dell’ex premier la cui Presidenza – va evidenziato – non ha certo toccato punti di eccellenza in termini di buone pratiche per l’inclusione dei giovani italiani. Ma anche per Renzi, come per tutti i partiti, è pur sempre tempo di proclami: “Abbiamo bisogno di una nuova globalizzazione, non del vecchio sovranismo. Abbiamo bisogno di un’Italia credibile in Europa e nel mondo. E basta con questa follia del trasformare l’Italia nel Sussidistan: dobbiamo parlare di come creare lavoro, soprattutto per i più giovani. E di come pagare meglio il lavoro che già c’è. Tante famiglie non ce la fanno più, vanno aiutate sul serio. Non con i bonus che lasciano il tempo che trovano”.

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Detto da chi si era speso per il famoso bonus di 80 euro al mese quest’ultimo aspetto non può che far sorridere. Sfortunatamente, però, non tutti in questo Paese hanno la “memoria dei pesci rossi”!

Ma l’esigenza di promuoversi come una forza diversa dai competitor è un must per il 47enne fiorentino: “Non promettiamo nulla. A destra fanno a gara alla percentuale più bassa di flat tax sapendo che la proposta non sta in piedi. A sinistra lanciano patrimoniali e sussidi vari. Noi no. Noi non promettiamo. E sapete perché? Perché noi abbiamo fatto. E sappiamo come fare. Servono misure che aumentino il potere d’acquisto, come gli 80 – il famoso bonus -. Servono misure che abbassino le tasse davvero, come l’Irap. Servono misure che fanno assumere, come il JobsAct.
Servono sostegni veri ma diversi sul terzo settore, sulla cultura, sul sociale, sulla sostenibilità”.

Il passo autocelebrativo per proporsi come terzo polo al 2% (sperando nella stampella Calenda) è, come sempre, breve: “Quest’area riformista, questo terzo polonel Paese c’è – ha dichiarato Renzi – A chi mi domanda: “ma che farete con Calenda, ora che Azione ha rotto il patto con il PD?”, rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perché l’obiettivo di fare il Terzo Polo richiede generosità e impegno. Se Calenda ci sta, noi ci siamo. Se Calenda preferisce andare da solo, non lo capisco ma lo rispetto e gli faccio i migliori auguri”.

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