Slitta ad oggi l’approvazione della finanziaria ‘tecnica’.
Slitta ad oggi l’approvazione da parte del Consiglio regionale sul Documento di economia e finanza regionale (DEFR) relativo alla manovra di bilancio 21-23, da 8,8 miliardi di euro.
Una seduta iniziata ieri con la polemica verso l’assenza in Aula di numerosi consiglieri regionali, tali da non consentire il regolare andamento della seduta. Assenze censurate anche dal capogruppo del Psd’Az Franco Mula che ha ribadito la necessità di prevedere sanzioni per i consiglieri assenti.
Vista la generale negligenza il vicepresidente Satta ha sospeso temporaneamente la seduta. Alla ripresa il relatore di maggiorazna Valerio De Giorgi, ha riassunto l’attività svolta dalla commissione Bilancio nel merito, ricordando che la finanziaria sarà perfezionata successivamente attraverso una variazione di bilancio, verosimilmente nella prossima Primavera.
Per il relatore di minoranza, Cesare Moriconi, l’approvazione dei documenti finanziari della Regione con la procedura ristretta che si è voluta scegliere non è in grado di affrontare la crisi né di individuare una strategia di ricostruzione, anche perché la manovra “tecnica” è una fotocopia della precedente e i due mesi di esercizio provvisorio sono stati tempo perso, anche se ridotto solo per senso di responsabilità delle minoranza. Sarebbe stato meglio, ha ricordato Moriconi, seguire la linea di altre Regioni, cioè approvare la finanziaria entro Natale e poi cambiarla con successive con variazioni di bilancio: “I numeri sono impetosi – ha affermato Moriconi – abbiamo messo in campo risorse per oltre 400 milioni e poi tutto si è fermato, le misure contro i danni da alluvioni non sono state spese, abbiamo purtroppo un grande volume di fondi in economia non spesi (siamo al 37%) e non ce ne chiediamo nemmeno le ragioni. Alla vigila del Recovery Found, ha concluso il consigliere, questa realtà è ancora più preoccupante perché i fondi europei sono legati a strette scadenze temporali, pena la perdita delle risorse; abbiamo grande occasione ma ci arriviamo senza una strategia, né gli strumenti per cambiare passo come sarebbe necessario ed urgente”.
Lavori proseguiti tra alterne segnalazioni circa l’assenza in Aula di numerosi consiglieri regionali.
Sulla prassi dell’esercizio provvisorio e sull’assenza di strategia si è incentrato l’intervento di Massimo Zedda dei Progressisti: “L’esercizio provvisorio che diventa prassi corrente, è una patologia del sistema che va corretta, perché tutta la programmazione viene stravolta come se un anno fosse di nove mesi, senza dimenticare che proprio da qui nasce la sottovalutazione delle politiche strategiche che trovano spazio nei documenti economico finanziari. Siamo alla terza approvazione della legge di stabilità che viene chiamata “tecnica”- ha ricordato Zedda – Le conseguenze di tutto questo saranno drammatiche, perché potremmo trovarci senza soldi, e senza i necessari strumenti per programmare la tanto attesa ripartenza, attraverso il Recovery Fund”.
Sui giovani ha poi posto l’accento del suo intervento la consigliera del Psd’Az, Elena Fancello: “I giovani stanno scontando difficoltà storiche ma anche problemi attuali molto forti, dalla perdita del lavoro alla mancanza di occupazione. L’Europa ha un piano molto solido che al tempo stesso rappresenta una sfida generazionale. In occasione dell’assestamento, potremo fare molto perché le imprese cercheranno competenze digitali per ripartire e non bisognerà lasciare e terra nessuno: dobbiamo cogliere questi segnali ed assicurare ai giovani strumenti nuovi per entrare nel mondo del lavoro”.
Una finanziaria tecnica, frutto dell’incapacità della Giunta, secondo Desirè Manca del M5S: “Volevamo vedere dopo due mesi di esercizio provvisorio, una finanziaria “politica” con progetti forti e scelte coraggiose, per risollevare la sorti della Sardegna come era stato promesso in campagna elettorale. Lo stesso presidente Solinas, ha dichiarato che le risorse erano superiori a quelli del Piano di Rinascita e poi ha proposto 206 progetti per 7 miliardi, riguardanti ferrovie, porti ed edilizia sanitaria, senza far vedere niente ai sardi, e per la verità nemmeno al Consiglio. Io stessa, ha protestato la Manca, ho fatto accesso gli atti e mi hanno risposto che faccio troppe richieste rallentando il lavoro della struttura amministrativa, e quanto ai progetti non mi potevano essere consegnati perchè un atto politico e non amministrativo, mentre in alternativa potevo chiederli al governo oppure al Tar in caso di il diniego. Questa storia non finisce qui – ha tuonato l’esponente del M5S – e chiedo l’intervento della presidenza perché è stato violato un diritto dei consiglieri regionali, o forse quei progetti non esistono e sono l’ennesima bugia raccontata ai sardi”.
Sempre per i 5S il capogruppo Michele Ciusa, per il quale “questo Palazzo dimostra di essere ben lontano dai problemi reali della società sarda”.
Sulla stessa linea Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd: “Siete disorientati e si vede dal ritardo che state consumando per la progettazione europea”.
Critiche alle quali ha risposto Franco Mula del Psd’Az: “Nella cronaca dell’opposizione mancano le inesattezze . E’ vero che siamo in ritardo ma è vero anche che questa finanziaria copre tutti i settori produttivi e quelli che non sono coperti sono oggetto di valutazione in vista dell’importante variazione di bilancio di marzo, come ben sa l’opposizione. Si poteva fare di più e meglio ma neanche il governo nazionale ci sa dire quante risorse saranno messe a disposizione per la Sardegna”.
Sulla Finanziaria, Francesco Agus dei Progressisti ha ribadito il ritardo dell’approdo della legge in Aula: “Si è perso un mese e mezzo, mentre noi avevamo chiesto di discuterla all’inizio dell’anno”, ricordando il precedente ‘fuori tempo’ della maggioranza: “Anche lo scorso anno si portò la legge in Aula con tre mesi di ritardo anche se non era ancora esplosa la pandemia”.
Agus, infine, ha chiesto di discutere sul piano per la ripresa regionale: “Non riesco a capire cosa abbia portato la Giunta a tirare la corda evitando di discutere la questione. La ripresa sta a cuore a tutti, su questo ci giochiamo i prossimi trent’anni di sviluppo”.
Critica alla quale ha risposto l’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino: “E’ vero che questa non è una finanziaria normale, ma è altrettanto vero che stiamo attraversando una situazione senza precedenti. Non possiamo votare una finanziaria dettagliata senza sapere ciò che succederà nelle prossime settimane. Per questo abbiamo optato per una finanziaria tecnica. Abbiamo fatto una scelta responsabile elaborando un documento snello con pochi obiettivi: dare risorse agli enti locali, uscire dall’esercizio provvisorio, inserire i fondi per la sanità e la continuità territoriale. Una delle certezze è che senza fondi si rischiava di bloccare la continuità territoriale. Una finanziaria politica si potrà avere quando avremo i dati disponibili per programmare. Faremo una variazione di bilancio da sottoporre al Consiglio. Queste che presentiamo oggi sono scelte emergenziali. Invito tutti ad essere prudenti”.