Sicurezza e solidarietà, Calderone: “Serve formazione fin banchi di scuola”.

L’Istituto di Istruzione Superiore “Duca degli Abruzzi” ha ospitato oggi il convegno promosso dalla Direzione regionale Inail Sardegna in occasione della presentazione del progetto formativo “A scuola di primo soccorso”.

L’iniziativa, spiegano i promotori, si inserisce nell’ambito del “Protocollo d’intesa interistituzionale sul tema della salute e sicurezza sul lavoro”, recentemente sottoscritto tra la Direzione Regionale INAIL Sardegna e partner istituzionali o di comprovata competenza e qualificazione, operanti nel settore della promozione della salute e sicurezza sul lavoro.

All’evento, incentrato sulla promozione della salute e della sicurezza nelle scuole, è intervenuta la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone. Nel suo discorso l’esponente del Governo Meloni ha ribadito che “la sicurezza nei luoghi di lavoro è una parte importante, ma solo una parte, della vita sicura, per la quale bisogna fare formazione fin dai banchi di scuola. I giovani ne sono i primi ambasciatori e da loro si deve partire per realizzare un cambiamento culturale, consolidare la consapevolezza che la sicurezza è vita. Occorre un automatismo dei comportamenti, un imprinting della vita sicura, perché avere rispetto per la propria vita significa avere rispetto anche per quella degli altri. Ben vengano, perciò, progetti come quello in collaborazione con lnail per la formazione alla prevenzione degli infortuni nelle scuole”.

Il progetto formativo presentato questa mattina nell’aula magna del “Duca degli Abruzzi” interessa e coinvolge gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori e si pone l’obiettivo di diffondere tra i giovani la conoscenza dei rischi per la salute e la sicurezza in ogni ambiente di vita e di lavoro, nonché di promuovere la consapevolezza dei comportamenti adeguati da adottare nella gestione delle emergenze, comprese quelle cardiorespiratorie.

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Per Fabrizio D’Ascenzo, presidente Inail “la formazione, intesa come un percorso educativo fondamentale, va valorizzata sempre di più. Un’adeguata formazione aiuta a stimolare un diverso approccio ai temi della salute e sicurezza sul lavoro, fornendo un contributo essenziale al consolidamento della cultura della prevenzione che riteniamo ineludibile e che deve essere diffusa in modo pervasivo, a partire dal mondo della scuola affinché la sicurezza diventi un elemento essenziale della crescita dei giovani. Dobbiamo dunque lavorare sinergicamente per raggiungere questo obiettivo e agire in una logica di rete con la consapevolezza che il miglioramento delle azioni di prevenzione passi attraverso un’efficace condivisione di esperienze e di conoscenze. Voglio ringraziare il Ministro Calderone per la partecipazione a dimostrazione della sua costante attenzione verso il tema.”

“L’INAIL ha voluto questo progetto perché ha sempre rivolto una particolare attenzione al mondo della scuola, coinvolgendo il mondo studentesco in iniziative dirette a sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di osservare comportamenti sicuri e corretti in ogni ambiente di vita, nella consapevolezza che la scuola è il luogo primario in cui parlare di prevenzione, dove la formazione alla salute e alla sicurezza può trovare un terreno fertile, radicarsi e diventare patrimonio dell’individuo – ha dichiarato Alfredo Nicifero, direttore regionale Inail Sardegna-. “Per questo – ha proseguito Nicifero – è fondamentale che lo sviluppo della cultura della sicurezza parta dai banchi di scuola. Ciò che viene insegnato ora alle giovani generazioni è qualcosa che si insinuerà nella loro coscienza, entrando a far parte del loro bagaglio culturale, condizionandone il comportamento futuro in ogni ambito di vita, sia familiare, che lavorativa e sociale”.

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Il progetto ideato da INAIL, IRC, USR e AREUS si inserisce, peraltro, in un quadro normativo che offre già l’opportunità di insegnare nelle scuole le manovre di primo soccorso con tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP) di base, uso del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) e disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, con la finalità di accrescere la platea dei soccorritori occasionali. Ogni anno, infatti, in Italia, un altissimo numero di persone è colpita da arresto cardiaco improvviso. L’intervento tempestivo entro pochi minuti aumenta sensibilmente le probabilità di sopravvivenza e per imparare le manovre salvavita sono necessarie poche ore di formazione.

“A scuola di primo soccorso” si prefigge proprio l’obiettivo di formare gli studenti delle ultime classi degli Istituti superiori, ma anche di alimentare una formazione continua, interna alla scuola, grazie a un programma che prevede anche la formazione dei formatori, docenti e studenti individuati per attitudini e capacità secondo i criteri definiti da IRC.

Andrea Scapigliati, presidente di Italian Resuscitation Council, osserva: “Questo progetto può diventare un punto di riferimento nazionale perché punta a mettere in pratica ciò che la legge italiana sul primo soccorso, tra le più avanzate in Europa, già prevede nell’ambito dell’autonomia scolastica, ovvero l’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare a scuola. Grazie alla lungimiranza delle istituzioni regionali coinvolte, gli studenti impareranno cosa fare in caso di arresto cardiaco, interagendo al meglio con il sistema di emergenza territoriale, e questo aspetto permetterà in un futuro vicino di salvare più vite”.

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“Nella direzione della costruzione a scuola di una cultura della sicurezza e della solidarietà si muovono due proposte di legge, di notevole interesse, attualmente all’attenzione del Parlamento – ha sottolineato Nicifero – che riguardano proprio l’introduzione dell’insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole secondarie e l’introduzione dell’insegnamento, nelle scuole secondarie di secondo grado, del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Qualora tali proposte, fossero accolte e inserite nell’attuale ordinamento normativo scolastico – conclude il direttore regionale della Sardegna – si farebbe sicuramente un importante passo avanti nella diffusione della cultura della sicurezza e, pertanto, nella prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”.

“Il progetto è esteso a tutto il territorio regionale e prevede il coinvolgimento degli Istituti scolastici che esprimono il proprio interesse all’iniziativa – ha dichiarato Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio scolastico regionale –. “Per il primo biennio di attuazione della iniziativa formativa – prosegue Feliziani – hanno già aderito 53 Istituti d’istruzione superiore e una platea di oltre 12.000 studenti e 700 docenti”.