Siccità in Sardegna, Coldiretti: “Dichiarare lo stato di emergenza”.

La Sardegna è ancora stretta nella morsa del caldo e della siccità con le aziende agricole, pastorali e ortofrutticole ormai allo stremo. “Non c’è un minuto in più da perdere ed è necessario dichiarare subito lo stato di emergenza”, rimarcano da Coldiretti, per la quale la “situazione continua a peggiorare”.

“I pesantissimi cavilli amministrativi e burocratici – spiegano dalla Coldiretti – impediscono di aiutare in modo immediato le imprese sarde. Per questo da tempo chiediamo lo Stato di emergenza per poter attivare provvedimenti straordinari e tagliare la burocrazia, attraverso atti della Presidenza della Giunta. Ma le difficoltà continuano proprio per il fortissimo ritardo del processo di dichiarazione di uno stato di calamità naturale che può essere ampiamente giustificato dai dati in possesso di Arpas e dei satelliti, senza bisogno di inutili e dispendiose verifiche sul campo”.

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Dati che confermano una situazione drammatica. Se si eccettuano brevi e occasionali fenomeni concentrati in tre giorni della terza decade di giugno, per il resto l’assenza di precipitazioni sta portando allo stremo l’isola. Nel solo mese di giugno i sistemi depressionari hanno interessato solo marginalmente la Sardegna con “precipitazioni fortemente deficitarie rispetto alla media climatologica, avvenute prevalentemente tra il 24 e il 25 del mese”, sottolinea l’Arpas. Dal Sulcis-Iglesiente fino al nord dell’Ogliastra, i cumulati sono risultati inferiori alla climatologia di oltre il 75% con anomalie in linea con questi valori si registrano anche in Plananrgia e nel Logudoro. In questo anche le temperature superiori alla media di riferimento per tutto il mese hanno acuito la sete con picchi giornalieri più elevati misurati il 19 a Oschiri (42.6 gradi), Ula Tirso (42.2), Villaverde e Ozieri (42.1). Sono aumentate anche le notti tropicali (oltre 20 gradi notturni) con il picco tra il 18 e 20 giugno per 20 località sarde con ben oltre i 25 gradi.

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Nei primi sei mesi dell’anno in tutta la Sardegna, ancora, sono caduti meno di 600 millimetri di acqua (livelli bilanciati dalla zona zona di Oristano che ha avuto picchi fino a 700 millimetri di precipitazioni), ma il quadro della Sardegna resta desolante. Va peggio in tutta la fascia meridionale e orientale (da sud a nord dell’isola) dove le precipitazioni si sono tenute sempre sotto i 240 millimetri (cumulati nei sei mesi). I picchi più bassi, sotto i 150 millimetri si sono verificati in tutta la zona orientale della Sardegna, dalla Baronia all’Ogliastra, dal Sud Sardegna al Sarrabus.   

Ad essere colpite soprattutto le aziende della Baronia, Bassa Gallura, Sarrabus, Ogliastra, Basso Campidano e Cagliaritano alle prese con l’esaurimento delle scorte d’acqua. “Ancora oggi riscontriamo come l’assenza della dichiarazione dello stato di calamità naturale stia frenando tutti gli interventi per alleviare la grande sete dei nostri campi – aggiungono i vertici regionali dell’associazione di categoria -. In questi giorni continuiamo a ricevere centinaia di richieste d’aiuto dai territori soprattutto per reperire le risorse idriche. Di fronte a questo lo stato di emergenza garantirebbe non solo la possibilità di utilizzo immediato di misure straordinarie ma, anche, la possibilità di utilizzare soldi nazionali già stanziati dallo Stato per le calamità naturali attraverso il fondo AgriCat”.  

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