Si và verso il commercio della carne da laboratorio in Ue?
Arriverà anche nell’Unione la carne prodotta in laboratorio? A chiederlo alla Commissione von der Leyen, l’eurodeputata del PfE, Anna Maria Cisint alla luce della notizia che la start-up francese Gourmey ha presentato alle autorità di regolamentazione dell’UE, l’EFSA, una richiesta di autorizzazione per la messa in commercio del proprio foie gras, ottenuto per mezzo della coltivazione in laboratorio.
Intervenuta sull’interrogazione dell’esponente del Partito dei Patrioti Europei, la commissaria Stella Kyriakides, ha però ribadito che la sicurezza alimentare è un principio non negoziabile e una priorità assoluta per la Commissione, confermando che “questo tipo di prodotti rientra nell’ambito di applicazione del regolamento relativo ai nuovi alimenti, che stabilisce che qualsiasi nuovo alimento possa essere immesso sul mercato dell’UE solo previa autorizzazione della Commissione”.
Alimenti, pertanto, soggetti a una procedura di autorizzazione prima dell’immissione sul mercato, che comprende una valutazione approfondita della sicurezza caso per caso da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
“La valutazione della sicurezza di qualsiasi nuovo alimento da parte dell’EFSA – spiega la commissaria – prevede la valutazione degli studi e dei dati scientifici presentati dal richiedente a sostegno della domanda in questione, come previsto dal regolamento relativo ai nuovi alimenti, e tiene conto di tutti i dati scientifici di dominio pubblico disponibili sulla sicurezza di un determinato nuovo alimento. Non è stata tuttavia concessa alcuna autorizzazione per le carni coltivate e questi prodotti non possono pertanto essere immessi sul mercato dell’Unione”.
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