Si fa quadrato sulla Todde per necessità. Non certo per virtù.
Non accennano ad esaurisri i messaggi di solidarietà verso la presidente decaduta Alessandra Todde, da parte degli esponenti del centrosinistra regionale e nazionale. Un angolo della “posta del cuore” in costante aumento per comunicati stampa estemporanei prodotti da deputati e consiglieri regionali fino ad oggi sconosciuti ai più.
Ultimo, in ordine di arrivo, come suggerito dalla comunicazione della presidenza Todde, l’intervento della pentastellata Vittoria Baldino, secondo la quale, come dichiarato a Repubblica, “le questioni che vengono sollevate non presuppongono la decadenza”. Ma sì, freghiamocene della Corte d’Appello. E questo doveva essere il partito della trasparenza e delle aperture delle “scatole di tonno”…
“Lei – prosegue la poco informata deputata 5 stelle – sta lavorando bene e continuerà a farlo”, mentre su chi chiede le dimissioni, la sempre poco informata parlamentare di Rossano ha detto che “infastidiscono i commenti del centrodestra. Chiedono le dimissioni di chi non ha ricevuto finanziamenti da centri di potere come fanno loro”. Signora Baldino, si vada a leggere le tabelle di memendamenti puntuali approvati dalla maggioranza di Alessandra Todde nell’ultima variazione di bilancio della Regione Sardegna. Scoprirà, informandosi, che oltre 100 milioni di euro sono stati regalati attraverso affidamenti diretti a parrocchie, associazioni, groupies e spin-off di partito, per rifare gli infissi, rinnovare il parco auto, dipingerre murales, celebrare anniversari, ecc. ecc. ecc.
Top anche il commento del notaio, e deputato del Movimento 5 Stelle, Alfonso Colucci, lanciatosi, per inclinazione professionale, nella ricerca del vizio della decisione della Corte d’Appello di Cagliari, definendo il provvedimento adottato a Cagliari un atto dove si “evince la contraddittorietà e l’inconsistenza giuridica della decadenza”.
Dichiarazioni, tutto sommato prevedibili visti i trascorsi pentastellati, che sgretolano, se mai ce ne fosse ancora il dubbio, la narrazione autoreferenziale dell’asserito primato della competenza, delle capacità e della legalità della presidente Todde e del M5S rispetto agli altri partiti.
Una esperienza di governo, la XVII Legislatura, dove si sono viste le solite porcate degli emendamenti puntuali, gli affidamenti diretti ad amici e sostenitori, le nomine di esperti “di gommone” tra i consulenti della presidente e, come rilevabile anche nel sito del consiglio regionale alla voce “disegni e proposte di legge”, una scarsissima capacità legislativa del Legislatore sardo.
E questi si lamentavano di Christian Solinas?