Si è conclusa l’International Summer Week 2021. Un bilancio della manifestazione.
Si è conclusa la XXI edizione dell’International Summer Week, la manifestazione promossa dalla TDM 2000 allo scopo di promuovere la cooperazione e lo scambio di buone pratiche tra persone provenienti da ogni parte del mondo e, al contempo, valorizzare la cultura e le tradizioni sarde.
I 100 delegati stranieri dell’evento ripartono oggi portando con se un bagaglio di idee, proposte, spunti elaborati nei sette giorni della manifestazione. Idee, proposte, spunti che tradotti in progetti concreti daranno vita a iniziative di crescita e coesione in varie parti del mondo. Accanto a ciò vi è la cosa più importante di tutte: la consapevolezza di far parte di una rete di cooperazione che ha il suo centro in Sardegna.
Inevitabilmente l’emergenza pandemica ha influenzato i lavori di una manifestazione che, nata in origine come meeting studentesco, per la prima volta si è dovuta barcamenare con mascherine, liquido disinfettante e distanziamento sociale. Banditi senza eccezione alcuna balli e assembramenti. << Il rispetto delle norme di sicurezza ha richiesto una grande attenzione da parte nostra – ci dice Luca Frongia, presidente di TDM 2000 – ma è stato un piccolo sacrificio che abbiamo accettato volentieri affinché l’evento si potesse svolgere>>.
Due i temi principali trattati nel corso della manifestazione: educazione non formale e ruolo nella società degli operatori giovanili. Due ambiti la cui grande importanza non sempre gode del dovuto riconoscimento ma che giocheranno un ruolo essenziale nel processo di ripresa post pandemica che sta iniziando in questi mesi.
Attraverso l’educazione non formale, infatti, giovani con poche opportunità possono crescere e migliorarsi sfuggendo al pericolo di marginalizzazione. Non soltanto come lavoratori ma anche e soprattutto come cittadini. Analogamente, gli operatori giovanili sono sempre più spesso chiamati a svolgere il ruolo di trait d’union tra il mondo degli adulti e quello giovanile, favorendo il dialogo intergenerazionale e la costruzione di una società anagraficamente inclusiva.
L’International Summer Week, da questo di vista, è stata l’occasione per mettere sul tavolo e condividere le esperienze realizzate dai delegati nei loro Paesi d’origine. Dalla scuola d’arte per immigrati in Olanda, alle settimane dello sport in Spagna, passando per le campagne di contrasto a omofobia e sessismo in luoghi come Malta che ancora patiscono un pesante deficit culturale.
Da questa condivisione è scaturito un processo di ideazione di nuove idee di progetti da realizzarsi nel 2021. << Ci sono state almeno 5 proposte di alto livello, nate dalle giornate di lavoro dell’International Summer Week che, se tutto andrà bene, verranno tradotte in progetti di crescita per la società. Detto così può sembrare poco ma si tenga presente che parliamo di iniziative di cui beneficeranno decine di migliaia di persone>> – afferma con evidente soddisfazione Frongia nel tracciare un bilancio dei lavori del meeting.
Soddisfazione condivisa anche dai partecipanti. Tanto per le attività svolte che per la cornice in cui sono state realizzate. Se luoghi come Chia e a Villasimius hanno prevedibilmente incantato i delegati, le visite a Mandas e Nurri sono stati il vero valore aggiunto del meeting.
<< Sono meravigliato dall’esistenza di un tessuto culturale, imprenditoriale e giovanile cosi forte all’interno dell’Isola – ci dice Joao dal Portogallo. Mi ero immaginato una Sardegna tutta mare e turismo e invece ho conosciuto una realtà variegata e dalle mille sfaccettature>>.
È arrivato il momento di partire ma già si pensa al ritorno come nel caso di Magdalena , polacca di Cracovia. << è stata un’esperienza illuminante grazie alla quale intendo stabilire tra la mia organizzazione e quelle che ho conosciuto qui, un rapporto stabile di collaborazione. C’è un enorme potenziale che intendiamo sfruttare a partire dai prossimi mesi>>.
Archiviata l’edizione 2020 dell’International Summer Week, a breve sarà tempo di iniziare a pensare a quella del 2021. << Si tratta di un lavoro lungo e complicato, reso ancora più complesso dall’attuale emergenza. Tuttavia siamo pronti e dopo qualche giorno di riposo intendiamoci mettere all’opera. Ma prima un po’ di mare anche per noi>> aggiunge Frongia con un sorriso.