Sì alla legge sui servizi digitali: raggiunto l’accordo per uno spazio online sicuro.
Venerdì, il negoziatori di Parlamento e il Consiglio UE hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla legge per i servizi digitali (Data Services Act – DSA). Un’intesa, quindi, per le nuove regole disegnate per contrastare la diffusione dei contenuti illegali online e per la protezione dei diritti fondamentali degli utenti.
Insieme alla legge sui mercati digitali (Digital Marktes Act – DMA), il DSA stabilirà gli standard per uno spazio online più sicuro, nelle ambizioni dei negoziatori.
Con le nuove regole, i servizi di intermediari, cioè le piattaforme digitali – come i social media e i mercati online – dovranno adottare delle misure per proteggere gli utenti da contenuti, beni e servizi illegali. Si introdurrà la responsabilità algoritmica e la Commissione europea e i Paesi UE avranno accesso agli algoritmi delle grandi piattaforme digitali.
Prevista poi la rimozione rapida dei contenuti illegali online, compresi prodotti e servizi, con la previsione di una procedura di “notifica e azione” più chiara, grazie alla quale gli utenti potranno segnalare i contenuti illegali alle piattaforme digitali. Ancora, la protezione dei diritti fondamentali online che attribuirà poteri più forti per assicurare che le notifiche siano utilizzate in modo non arbitrario e non discriminatorio e nel rispetto dei diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione e la protezione dei dati.
I mercati online, inoltre, dovranno assicurare agli utenti l’acquisto di prodotti o servizi sicuri, rafforzando i controlli sull’affidabilità delle informazioni fornite dai commercianti (secondo il principio “Know Your Business Customer”) ed evitando che contenuti illegali appaiano sulle proprie piattaforme, anche attraverso controlli casuali.
Le piattaforme digitali e i motori di ricerca potranno essere multati fino al 6% del loro fatturato mondiale, in caso di non osservanza delle nuove norme.
La pubblicità mirata, altresì, sarà vietata quando si tratteranno dati sensibili (ad esempio l’orientamento sessuale, la religione e l’etnia) e le piattaforme web dovranno adottare misure specifiche per proteggere i minori.
Per quanto riguarda la lotta alla disinformazione, le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno rispettare obblighi più severi ai sensi del DSA, previsti per la diffusione di contenuti illegali e dannosi. Qualora si verificasse una crisi, come una minaccia alla sicurezza pubblica o alla salute, la Commissione potrà richiedere alle piattaforme digitali di grandi dimensioni di limitare qualsiasi rischio imminente nel proprio spazio. Queste azioni specifiche, però, saranno limitate a tre mesi.
Ora il testo adottato provvisoriamente dovrà essere finalizzato a livello tecnico e verificato da giuristi-linguisti, prima che il Parlamento e il Consiglio possano dare la loro approvazione formale. Una volta completata la procedura, il Regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE e le regole cominceranno ad essere applicate 15 mesi dopo.
Dal 23 al 27 maggio, una delegazione della commissione per il mercato interno del PE visiterà diversi quartieri generali di aziende (Meta, Google, Apple e altri) nella Silicon Valley per discutere del pacchetto Digital Services Act, e altre leggi digitali in cantiere, e sentire la posizione di aziende americane, start-up, università e funzionari governativi.
Foto di Karolina Grabowska da Pixabay