Servizio civile: oltre 6mila posti per il Giubileo 2025. Ma siamo lontani dal DL 40.
Saranno 6mila i posti messi a bando per i/le giovani italiani/e interessati a supportare le iniziative legale al Giubileo 2025. Avviso, ha ricordato nell’occasione il ministro dello Sport e Giovani, Andrea Abodi, che dimostra “la collaborazione fattiva tra Istituzioni” e l’aumento “delle opportunità di servizio civile per i nostri giovani”.
Incremento dei posti, andando lontano dalla narrazione del ministro per lo Sport e i Giovani, non proprio in linea con i circa 100mila posti per i giovani volontari italiani indicati nel Decreto Legislativo del 6 marzo 2017, n. 40. Ma questa è un’altra storia a prova di velina istituzionale.
Per chi invece vorrà partecipare al Giubileo 2025 come volontario/a tra i 18 e 28 anni di età, si potrà presentare domanda fino alle ore 14.00 del 26 settembre 2024. I progetti avranno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo di 1.145 ore per i progetti di 12 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana.
Nel dettaglio sono previste 3.399 posizioni in 162 progetti afferenti a 47 programmi di intervento di Servizio civile digitale; 2.354 posizioni in 142 progetti afferenti a 54 programmi di intervento di Servizio civile ambientale; 632 posizioni in 44 progetti afferenti a 13 programmi di intervento di Servizio civile per il Giubileo della Chiesa cattolica; 93 posizioni in 23 progetti, afferenti a 9 programmi di intervento di Servizio civile universale ordinario autofinanziati.
Ai volontari/e sarà riconosciuto un assegno mensile di 507,30 euro, e il riconoscimento delle competenze maturate e una riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici non dirigenziali per chi completa l’anno di servizio. Al momento l’unica innovazione apportata dal Governo Meloni per i giovani a quasi due anni dalla vittoria di settembre 2022.
Pur sempre poca roba per una nazione che sta praticamente perdendo maggiori percentuali di competitività sotto i colpi del depopolamento e del fenomeno del brain drain.
foto Sardegnagol