Sergio Berlato: “Fare chiarezza sul Pfizergate”.

Una recente inchiesta, scaturita dalla denuncia di una direttrice regionale del Ventavia Research Group, gruppo di ricerca incaricato da Pfizer di valutare l’efficacia del vaccino, e pubblicata sul British Medical Journal, ha fatto emergere diverse falle in merito alla sperimentazione del vaccino Pfizer, secondo l’eurodeputato del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, Sergio Berlato.

Dall’inchiesta – ricorda l’esponente di ECR – emergerebbero in particolare “irregolarità in merito non solo alla violazione della privacy circa i dati dei pazienti che partecipavano alla sperimentazione, ma soprattutto in merito alla valutazione degli effetti collaterali derivanti dall’inoculazione del siero sperimentale. In base a quanto riportato dall’articolo pubblicato dal British Medical Journal, la direttrice parrebbe essere stata licenziata lo stesso giorno in cui avrebbe denunciato le numerose irregolarità alla FDA (Food and Drug Administration) che, invece di effettuare un controllo, tre mesi dopo avrebbe autorizzato il vaccino. Se tutto ciò fosse vero – conclude Berlato -, parlare di scandalo sarebbe riduttivo”.

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Sulla veridicità della notizie è intervenuta la Commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides: “L’Agenzia europea per i medicinali (EMA), in stretta collaborazione con l’Agenzia per gli alimenti e i medicinali degli Stati Uniti – la FDA -, ha esaminato le cattive pratiche del gruppo di ricerca statunitense Ventavia, descritte in un articolo del British Medical Journal. Ventavia ha partecipato al principale studio a sostegno dell’autorizzazione di Comirnaty, reclutando per i tre siti di ricerca negli USA circa 1 000 soggetti, corrispondenti a meno del 3 % della popolazione di studio totale nell’ambito della sperimentazione di Comirnaty. I problemi segnalati riguardano uno dei tre siti e la loro causa è stata imputata principalmente alla mancanza di personale formato, da cui sono scaturite irregolarità quali ritardi nell’inserimento dei dati e nella risposta alle richieste. Tali problemi sono stati posti al vaglio della società titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio alla fine del 2020 e sono state adottate misure correttive tra cui l’assunzione di personale supplementare e l’esecuzione di ispezioni. Tali azioni – conferma Kyriakides – sono state ritenute adeguate. Nessuna delle ispezioni effettuate negli altri siti coinvolti nello studio principale ha suscitato serie preoccupazioni. L’EMA ha concluso che le irregolarità individuate non compromettono la qualità e l’integrità dei dati del sito interessato e non hanno alcun impatto sulla valutazione del rapporto beneficio/rischio né sulle conclusioni per quanto riguarda la sicurezza, l’efficacia e la qualità
del vaccino stesso”.

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foto Copyright European parliament, Source EP: 2021 Alexis Haulot