Sempre meno giovani in Sardegna: sono 100 ogni 253 anziani.

Continuano senza sosta le conferme sul processo di invecchiamento e, contestualmente, di perdita di competitività della Regione Sardegna. Dopo la pubblicazione del disastroso report della CGIA di Mestre, secondo il quale in Sardegna si pagano più pensioni che stipendi, è di oggi la stima sul rapporto giovani/anziani nell’Isola che, ad agosto 2024, è pari a 100 under35 ogni 253 anziani.

Numeri, anche se servirà a ben poco, hanno portato la Uil Pensionati a lanciare l’ennesimo allarme all’indirizzo dell’attuale maggioranza al Governo della Regione, nella speranza di riuscire a introdurre nuove misure, diversamente da quanto fatto dall’ultima inesistente Legislatura Solinas, a favore dell’inclusione dei giovani nell’Isola e, contestualmente, l’apertura di un tavolo ad hoc per le tematiche della popolazione anziana.

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Per la UILP, in particolare, è necessario accelerare sulla sanità territoriale e sui progetti di presa in carico dei pazienti anziani e definire un progetto innovativo di assistenza domiciliare per la terza età, senza dover attendere altri due anni, come prevedono i termini del Pnnr, “per vedere miglioramenti”.

“Sfruttiamo al meglio il digitale e la tecnologia per facilitare la vita alle persone”, ha dichiarato il segretario generale della UilP Rinaldo Mereu. “Questo si può fare con una migliore organizzazione, con un significativo snellimento della burocrazia e con molta più tecnologia. Il sistema della sanità sarda basato prevalentemente sugli ospedali non può reggere la presenza di così tanti anziani”.

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