Sassoli al Consiglio Europeo: “Spetta a voi sbloccare il negoziato”.

Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha sottolineato durante il suo discorso di apertura al Consiglio europeo, la necessità di raggiungere rapidamente un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, rimarcando la prova di flessibilità espressa dal Parlamento europeo e che continuerà a difendere la sua posizione sui finanziamenti per i principali programmi dell’UE.

Sul Piano di Ripresa e sul prossimo Bilancio a lungo termine dell’UE, Sassoli ha dichiarato: “Le sfide globali e geopolitiche a cui è sottoposta l’Unione, con l’ondata della pandemia che non si ferma e i contagi che mettono ancora a dura prova i nostri Stati membri, chiedono risposte rapide alle difficoltà dei nostri cittadini. Il PE non sta bloccando nulla”.

“Anzi, con grande tempestività, il Parlamento ha aperto la strada alla ratifica del Recovery Instrument a metà settembre. Dobbiamo però accordarci su una tabella di marcia vincolante per l’introduzione di nuove risorse proprie nei prossimi anni, per coprire almeno gli interessi e i rimborsi”.

“Ma c’è un’area in cui non sono stati compiuti progressi. I vostri sforzi a luglio si sono concentrati comprensibilmente sul Recovery Instrument e sulle dotazioni nazionali. Ma ridurre i programmi settennali con una chiara dimensione europea non è la strada giusta”.

“Per arrivare ad un compromesso, il Parlamento ha fatto passi enormi rispetto alle proprie richieste iniziali sul QFP. Per prima cosa ricordo che i nostri negoziatori hanno chiesto di aggiungere 39 miliardi di euro. Si tratta di una modifica minima al pacchetto da 1800 miliardi, ma che farebbe un’enorme differenza per i cittadini che beneficiano delle nostre politiche comuni. Abbiamo avanzato proposte creative per finanziare questi 39 miliardi. Per farlo occorre un aumento del tetto di spesa di 9 miliardi di euro con cui raggiungeremmo esattamente lo stesso livello di spesa del periodo 2014-2020 in termini reali.

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“Secondo elemento chiave: proponiamo di contabilizzare i costi degli interessi di Next Generation EU oltre i massimali del QFP. Occorre ricordare che Next generation EU è un impegno straordinario, e quindi anche i costi per gli interessi di Next generation EU hanno un valore di spesa straordinaria. Questi costi non devono entrare in competizione con i programmi del QFP. Pertanto se mettiamo gli interessi NGEU oltre e al di fuori dei massimali, avremo 13 miliardi da utilizzare per i programmi”.

“In terzo luogo, dobbiamo garantire strumenti di flessibilità sufficienti per far fronte agli imprevisti e per non perdere un solo euro del QFP o del Recovery instrument. Eventuali fondi inutilizzati devono essere ridistribuiti nei programmi del Bilancio pluriennale”.

Il Presidente Sassoli ha poi evidenziato la situazione di stallo nei negoziati tra il Parlamento e il Consiglio: “Attualmente, i negoziati si sono arenati. Sbloccarli è nelle vostre mani. Per fare progressi è indispensabile aggiornare il mandato negoziale della Presidenza tedesca. Non si tratta di rimettere in discussione l’accordo di luglio, ma di fare un piccolo passo da parte vostra per andare verso l’approvazione finale del pacchetto”.

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Il Presidente ha anche sottolineato la necessità di una ripresa sostenibile dopo la pandemia: “Questa è l’occasione per l’Europa di dar prova di leadership. Con l’accordo di Parigi, le nazioni europee si sono impegnate a svolgere un ruolo guida verso una transizione verde ed è ora una nostra responsabilità politica morale tener fede a tali promesse con risultati tangibili. L’UE ha la capacità economica e politica per farlo. La posizione del Parlamento europeo è che occorre ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 60 % entro il 2030. Il prossimo decennio sarà fondamentale per invertire la tendenza. Difesa dell’ambiente significa nuovi posti di lavoro, più ricerca, più protezione sociale, più opportunità”.

“Nei prossimi mesi investiremo in modo massiccio nella ricostruzione delle nostre economie e dobbiamo garantire che la ripresa non sia trainata dai paradigmi del passato. Dovremmo utilizzare gli stimoli economici forniti dalle istituzioni pubbliche per cambiare radicalmente i nostri modelli di crescita, garantendo nel contempo una transizione equa adatta a noi e alle generazioni future. Nessuno deve rimanere indietro. L’obiettivo della neutralità climatica rappresenta un’opportunità per ridurre i divari sociali e ristabilire l’equilibrio in modo più equo e inclusivo”.

Negoziati ma, nel corso del suo intervento, Sassoli ha richiamato anche i recenti fatti di politica estera e, in particolare, i rapporti con la Turchia e il Regno Unito: “La retorica turca sta diventando sempre più aggressiva e l’intervento nel conflitto del Nagorno-Karabakh certamente non aiuta. È il momento che l’UE sostenga pienamente gli sforzi di mediazione tedeschi, rimanga unita e parli con una sola voce. Questo è l’unico modo per inviare un messaggio credibile e dare ulteriore slancio agli sforzi di allentamento della tensione!.

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“Sebbene i colloqui si siano recentemente intensificati e l’UE intenda continuare a negoziare fino all’ultimo momento possibile, sono piuttosto preoccupato per la mancanza di chiarezza da parte del Regno Unito, ora che ci stiamo avvicinando rapidamente alla fine dell’anno. Un accordo è nell’interesse di entrambe le parti ma, come ho già detto in precedenza, ciò non può mai avvenire a qualsiasi costo. Ci auguriamo che i nostri amici del Regno Unito sfruttino il ristretto spiraglio di opportunità rimasto per lavorare in modo costruttivo al fine di superare le nostre differenze”.

“Per quanto concerne l’accordo di recesso, ci attendiamo inoltre che il Regno Unito rispetti pienamente lo Stato di diritto e onori gli impegni che sono stati accuratamente negoziati e ratificati da entrambe le parti. La posta in gioco riguarda la pace e la stabilità dell’isola d’Irlanda e la protezione dell’accordo del Venerdì Santo. Non potrà essere accettato nulla che metta a rischio questi due elementi, e abbiamo un interesse e un impegno condivisi nell’evitare una frontiera fisica. Esortiamo pertanto il Regno Unito a rispettare i suoi impegni e a rimuovere con urgenza le parti controverse della legge sul mercato interno. Ciò costituirebbe un passo avanti verso il ripristino della fiducia necessaria per proseguire nelle nostre relazioni future”.

foto Parlamento europeo