Sassari, le manifestazioni per le donne affette da endometriosi.
Anche quest’anno il Comune di Sassari manifesta la propria vicinanza alle donne affette da endometriosi. Oltre all’illuminazione del Palazzo Ducale con il colore simbolo della lotta alla patologia, il giallo, l’amministrazione ha patrocinato le iniziative di ALICE Odv (Associazione Lotta Italiana per la Consapevolezza sull’Endometriosi),supportandola nella diffusione delle informazioni, tassello fondamentale per creare consapevolezza sulla patologia.
Da oggi, spiegano dal Comune di Sassari, sarà possibile scaricare il materiale informativo dal sito www.comune.sassari.it .
L’8 marzo, ancora, al centro commerciale Porte di Sassari, l’associazione ALICE allestirà un banchetto informativo sulla malattia, con la distribuzione di materiale e con i racconti di chi vive giornalmente il dolore; sarà a disposizione anche un quaderno per chiunque desideri lasciare la propria testimonianza. Sarà presentata anche la mostra fotografica di Ilaria Corda, incentrata sulle sensazioni che accompagnano quotidianamente le donne affette da endometriosi.
L’esposizione sarà presente tutta la settimana. Nello stand sarà a disposizione una ginecologa per spiegare le particolarità della patologia. In segno di coinvolgimento, gli operatori dei negozi indosseranno magliette gialle.
Come per molte malattie, anche per l’endometriosi una diagnosi precoce può ridurre notevolmente i danni. Si tratta infatti di una patologia cronica invalidante. Si stima che le donne affette da endometriosi siano circa una su dieci, oltre 3 milioni in Italia e più di 175 milioni nel mondo.
L’endometriosi è una malattia progressiva che non riguarda il solo apparato riproduttivo. Le lesioni possono interessare le ovaie, le tube, i legamenti larghi dell’utero, i legamenti uterosacrali, il cavo di Douglas e il colon ma anche riguardare organi extra-pelvici, come gli ureteri, la vescica, la vagina, la cervice uterina, il retto, l’intestino cieco, l’ombelico, le cicatrici chirurgiche e, meno frequentemente, il fegato, il polmone, il diaframma, le pleure o il pericardio.
Si stima che prima di arrivare a una diagnosi ogni donna affetta dalla patologia trascorra, in media, tra i 5 e i 7 anni di dolori senza nome. Dolori invisibili all’esterno ma reali, con il 40 per cento dei casi che portano all’infertilità. Esistono però dei campanelli d’allarme importanti da riconoscere: dolori invalidanti durante il ciclo mestruale, dolori pelvici, addominali, problemi intestinali, dolore o difficoltà durante la minzione, dolore durante i rapporti sessuali, stanchezza cronica.
A tutto ciò si aggiunge il forte senso di solitudine e incomprensione che spesso provano le donne affette da endometriosi. Dal lavoro alla famiglia, dai conoscenti agli amici, spesso la donna è vista come una persona che esagera nel descrivere il suo stato di malessere e questo le causa un forte senso di inadeguatezza.