Sardegna. L’Esecutivo Meloni impugna un’altra legge del “Governo dei migliori”.

Se nella XVI Legislatura i vari Agus dei Progressisti, Manca del M5S e Ganau del PD, si “felicitavano” dell’impugnazione delle leggi del Governo Solinas da parte dell’Esecutivo nazionale, appellando i rappresentanti del centrodestra come “incapaci”, oggi l’allora “minoranza dei migliori” incassa l’ennesima impugnazione di legge da parte del Governo Meloni, ricordandoci che in politica gli incapaci sono ovunque.

Una non novità – non è servito neanche Saverio Lo Russo a parare i colpi alla maggioranza Todde – per i sardi che, adesso, si godono un’altra legislatura di incapaci e di legislatori – basta guardare la pagina dedicata ai disegni e alle proposte di legge presentate nel corso della XVII Legislatura per valutare il livello -.

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E mentre la Sardegna è bloccata dalla questione “decadenza” che sta interessando la presidente nuorese, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, delibera la legge della Regione Sardegna n. 20 del 3 dicembre 2024 sulle aree idonee, in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione.

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Qualcuno, dovrebbe studiare e circondarsi di persone capaci, anzichè spingere, come fanno i perdenti d’altronde, il tasto della polemica politica con il “governo nazionale ferino”.

Oggi, come in passato, l’Isola continua a essere governata da incapaci. Forse potranno apparire più raffinati, evitando di organizzare “spuntini” in Consiglio regionale o di farsi sorprendere nelle vasche di qualche spa a Sardara – episodi che l’emergenza Covid-19 ci ha ben ricordato – ma il livello di incompetenza, in sintesi, resta sostanzialmente immutato.