Saper(e)Consumare: graduatoria ministeriale. Solo 4 proposte dall’Isola.
L’educazione al consumo digitale consapevole non sembra essere tra le priorità delle istituzioni scolastiche della Sardegna. Un dato facilmente desumibile dalla lettura delle graduatorie del bando “Saper(e)Consumare”, indetto dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con il dicastero dell’Istruzione.
Solo 4, infatti, sono state le domande inviate dagli istituti sardi* a dimostrazione di un modus operandi per nulla virtuoso all’interno delle varie dirigenze scolastiche della Regione.
Eppure, in un periodo di narrazioni mainstream, tra alti e bassi e proclami sull’esigenza di promuovere iniziative extrascolastiche e lo sviluppo delle competenze trasversali dei discenti, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più.
Una occasione decisamente mancata per la scuola sarda che permetterà a tante istituzioni illuminate (e, soprattutto, situate fuori dalla Regione Sardegna), di realizzare, per esempio, laboratori per la realizzazione di arredi degli ambienti scolastici partendo da oggetti di scarto, fino a realizzare vere e proprie officine per il recupero e la riparazione di smartphone, passando per lo sviluppo di app e prototipi con l’obiettivo di promuovere un consumo sostenibile tra i/le giovani sarde/i.
A rendere più amaro l’atteggiamento snobistico del mondo scolastico regionale, l’approccio multidisciplinare del concorso, che prevedeva il sostegno alla trattazione di temi quali l’educazione digitale, i diritti dei consumatori, il consumo sostenibile e l’educazione finanziaria.
In un siffatto contesto di dabbenaggine burocratico-amministrativa quali reali opportunità si potranno dare ai/alle giovani sardi/e per una istruzione di qualità?
*Scuola media di Irgoli, I.I.S Duca degli Abruzzi di Elmas, I.I.S.T.C.G. Don Gavino Pes di Tempio Pausania, I.T.Industriale “Giua” di Assemini.