Sanzioni UE e oligarchi russi: in 21 Stati membri sequestrato solo il 10% dei beni.

Secondo quanto dichiarato in una recente intervista dal Commissario europeo per la giustizia, Didier Reynders, l’UE avrebbe congelato beni appartenenti a oligarchi ed entità russe per un valore di circa 14,5 miliardi di euro.

Ma, come ricordato dall’eurodeputato del Partito Popolare Europeo, Francisco José Millán Mon, “solo in sei Paesi – Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Irlanda e Francia – è stato effettuato il 90% dei sequestri”, mentre nei restanti 21 Stati membri i beni congelati ai “nemici russi” ammonterebbero a circa il 10% del totale posseduto ‘ufficialmente’ nei Paesi UE.

Da qui la richiesta alla Commissione europea circa l’entità di beni di proprietà russa congelati in ciascuno Stato dell’UE e delle proprietà bloccate negli Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Paesi nei quali, nonostante gli slogan contro il regime putiniano, si sa ben poco circa l’entità dei patrimoni sequestrati agli oligarchi e alle entità russe.

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Per la Commissaria europea Mairead McGuinness, intervenuta in risposta all’interrogazione di Mon, come stabilito nei regolamenti applicabili alle misure restrittive dell’UE (sanzioni), “è un dovere degli Stati membri informare la Commissione europea circa l’ammontare dei beni congelati per effetto delle sanzioni UE. Le informazioni che la Commissione riceve in merito possono essere utilizzate solo per gli scopi per i quali sono state fornite o ricevute. Pertanto – ha proseguito la McGuinness – la Commissione non può fornire una ripartizione dell’importo esatto dei beni congelati da ogni singolo Stato membro”. Tuttavia, secondo le ultime rilevazioni della Commissione, al 16 dicembre 2022, gli Stati membri hanno segnalato un totale di 18,9 miliardi di euro di beni congelati a persone ed entità russe.

Sull’entità dei sequestri effettuati nei Paesi terzi, tra i quali gli Stati Uniti, ha confermato l’esponente dell’Esecutivo von der Leyen, “la Commissione non è in grado di commentare i beni congelati in altre giurisdizioni”.

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foto European parliament