Sant’Avendrace. Proseguono i non-lavori dell’Assessore “Asascarescia”.
Proseguono senza sosta in Sant’Avendrace i non-lavori di riqualificazione del quartiere decisi dall’amministrazione cittadina e attuati dall’Assessore “Asascarescia”, autentico uomo forte della giunta comunale.
Come è noto, attraverso il bando periferie del governo Gentiloni nel 2017 sono stati stanziati 18 milioni per la rigenerazione urbana del vecchio borgo dei pescatori lagunari. L’idea era quella di riportare a nuova vita un’area di Cagliari che, malgrado la straordinaria importanza storica, è da sempre considerata parente povero dei quartieri del centro e come tale trattata dalle varie amministrazioni comunali. Social Housing, piste ciclabili, parchi tematici, non mancava proprio nulla nel progetto. A completare il tutto, un bell’esempio di democrazia partecipativa: il referendum online con cui abitanti e operatori del quartiere hanno potuto scegliere tra differenti progetti di viabilità stradale.
Esaurita la fase plebiscitaria, prendono così avvio i lavori con conclusione prevista per il 7 marzo 2022. Giusto il tempo di aprire voragini, mandare in tilt l’illuminazione stradale, rendere impossibile la vita a residenti e attività commerciali e tutto si ferma. La ditta aggiudicataria dell’appalto è fallita e il promesso “rinascimento” di Sant’Avendrace si interrompe sul nascere. Il cantiere, però, resta lì e gli scavi in breve tempo vengono riconvertiti in vivai di vegetazione urbana resiliente, altresì detta sterpaglie, ecocentri di prossimità e vespasiani.
“I lavori riprenderanno quanto prima” assicurano da Palazzo Baccaredda. Nel frattempo, trascorre quasi un anno fino a che, nello scorso mese di giugno, Il sindaco Truzzu annuncia che i tanto agognati lavori sarebbero ripresi a fine settembre. Nel dichiarare ciò, tuttavia, il primo cittadino non tiene conto dell’instancabile operato dell’Assessore “Asascerescia”. Operato del quale, arrivati quasi alla fine di novembre, vi offriamo una testimonianza fotografica.