Sanità, Nursing Up: “Allarme unanime su carenza personale”.
E’ di questi giorni, forse per via dell’approssimarsi dell’election day del 25 settembre, il grido d’allarme lanciato dalla classe politica italiana sulla “scottante” questione della voragine della carenza di personale infermieristico. Un periodo particolare dove non sono mancati appelli al Governo per ampi versi imbarazzanti, come ricordato recentemente dall’ultima polemica politica in Sardegna.
A rimarcare la particolarità del momento è stato lo stesso Presidente di Nursing Up, Antonio De Palma: “Qualcuno si sta accorgendo, ed era ora, che la sanità italiana barcolla letteralmente da anni, alla luce di dati schiaccianti che raccontano di ben 80-85mila infermieri mancanti all’appello nelle realtà ospedaliere. Non crediamo ai nostri occhi, poi, leggendo anche le dichiarazioni di esponenti politici che solo ora lanciano l’allarme sul concreto rischio di spreco di quelle risorse, ben 7 miliardi di euro, che fanno capo alla Missione 6 del Pnrr, che entro il 2026, dal momento che si tratta di denaro in arrivo dall’Europa, deve essere inevitabilmente portata a termine, passando attraverso le “forche caudine” di esami trimestrali, per verificare l’andamento dei progressi dei progetti in corso”.
“Da mesi e mesi il Nursing Up – prosegue De Palma – ha evidenziato in rosso non solo la carenza infermieristica arrivata all’acme, ma anche la nuova esigenza di professionisti legata alla Missione 6. Per soddisfare le aspettative del PNRR, è ben noto che serviranno circa 30 mila infermieri in più: 20 mila per far fronte all’introduzione del nuovo ‘infermiere di comunità che prevederà un infermiere ogni 3.000 abitanti; mentre altri 10 mila infermieri saranno necessari nelle 1.200 nuove ‘case di comunità’ previste dal PNRR”.