Sanità nell’oristanese. La protesta dei sindaci sulla SS 131.
Erano almeno una cinquantina i sindaci della provincia di Oristano che questa mattina hanno manifestato lungo la strada statale 131 in difesa del sistema sanitario territoriale.
I Sindaci, in fascia tricolore e con il gonfalone, e i Consigli comunali dei tre Distretti sanitari della provincia di Oristano si sono ritrovati sulla Carlo Felice, all’altezza di Tramatza, in direzione nord, per manifestare e rilanciare la vertenza sanità.
Nei mesi scorsi più volte i rappresentanti delle istituzioni comunali hanno lanciato il grido di allarme di un territorio dove il sistema sanitario è alle prese con una profonda crisi. Lo hanno fatto a Cagliari, davanti e dentro al Palazzo del Consiglio regionale, a Oristano davanti all’Assl e in piazza Roma, a Solarussa e a più riprese in riunioni, assemblee, incontri, comunicati e conferenze stampa. Oggi ci hanno riprovato, rivolgendosi ai più alti livelli istituzionali per chiedere una immediata inversione di rotta e il rispetto del diritto alla salute da parte dei cittadini di tutta la provincia.
La Carlo Felice per un quarto d’ora è stata chiusa e il traffico è stato deviato sulla complanare. Il corteo degli amministratori comunali ha potuto sfilare e rendere pubblico un documento molto duro che denuncia lo stato di crisi della sanità oristanese.
“Il tempo dei buoni propositi e degli auspici è scaduto – si legge nel testo congiunto dei sindaci – Le criticità, aggravatesi nei mesi caratterizzati dall’emergenza covid-19, hanno messo in evidenza i tanti punti deboli che ereditiamo da scelte politiche ed organizzative del passato e, purtroppo, del presente. Abbiamo chiesto, più volte, che l’attenzione del mondo politico regionale e dei responsabili regionali e locali delle istituzioni sanitarie si concentrassero in maniera decisa sulle condizioni di un sistema che dovrebbe garantire alla popolazione prestazioni sanitarie accessibili minime”.
Chiusura dei reparti, parzialità dei servizi e mancanza di personale, sono i principali problemi evidenziati dagli amministratori del territorio: “Si possono citare, a solo titolo di esempio per il San Martino di Oristano, le croniche difficoltà del pronto soccorso a causa del personale sottodimensionato, le criticità che riducono notevolmente l’operatività delle sale di emodinamica che dovrebbe invece essere attiva h 24, la drammatica carenza di anestesisti. È evidente – prosegue la nota – che manca anche la capacità e la chiara volontà politica e organizzativa che consenta al sistema sanitario della Provincia di Oristano di uscire dal tunnel dello sbriciolamento dei servizi essenziali centrali e periferici”.