Sanità in Sardegna, il flop della gestione del Centrodestra confermato (anche) dalla Corte.

Il 2023, ha ricordato oggi la Corte dei Conti della Sardegna nella parifica del rendiconto generale della Regione, si è caratterizzato per il “persistere di molteplici criticità relative alle lunghe liste d’attesa, alla mancanza di medici, compresi i medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, di ospedali e di posti letto, ai concorsi deserti, alle specializzazioni senza iscritti e alla gestione dei pronto soccorso”.

Insomma, “uno schiaffo difficile da restituire” che conferma l’incapacità del centrodestra sardo, oggi altrettanto scarsamente efficace all’opposizione, che con molta difficoltà verrà analizzato criticamente dalle alte sfere dei coordinamenti regionali.

Ex maggioranza regionale, certifica la Corte dei Conti locale, che anche in possesso di risorse per l’abbattimento delle liste d’attesa non le ha sapute mettere a regime: “Al fine di smaltire le liste di attesa, vista la carenza di medici, la Regione, nel 2022, aveva destinato 8 milioni di euro a favore degli specialisti ambulatoriali interni, sulla base di progetti specifici aziendali. I fondi sono rimasti quasi interamente inutilizzati per 7.742.835,89 euro”. Numeri, quindi, incontrovertibili e indicativi sulla qualità politica dei protagonisti della “sfigatissima” Legislatura Solinas.

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Assente anche una programmazione valida, ricorda la Corte, in quanto sono stati rilevati ritardi “nell’attuazione dell’intervento imputabili sia alle tempistiche di stipula degli AIR che alla successiva assegnazione delle risorse”.

Sempre per le liste d’attesa, scrive la Corte, la Regione si è limitata a comunicare solo le stime programmate per il recupero nel corso del 2023 e l’elenco degli interventi finalizzati a contenere i tempi di attesa e garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, come ad esempio, la possibilità di stipulare accordi con altri paesi al fine di acquisire personale medico, la previsione di incentivi per il personale dipendente del SSR del ruolo sanitario, dirigenza e comparto (RAR).

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Inerzia che, di fatto, ha spinto i cittadini sardi verso la sanità privata, comprimendo “il diritto costituzionalmente tutelato alla salute”.

Un problema che potrà essere risolto, quello delle liste d’attesa, solo attraverso una attenta programmazione, si legge nella parifica della Corte dei Conti.

foto Corte dei Conti