Sanità, giovani sempre meno interessati alla professione infermieristica.

Il lavoro nelle corsie ospedaliere è sempre meno interessante per i giovani italiani. A suggerirlo il nuovo calo degli iscritti ai test di ammissione dello scorso 5 settembre per i corsi di laurea in infermieristica. Negli ultimi 15 anni, in particolare, le iscrizioni sono passate da 46.281 del 2010 ai 21.250 del 2024.

A causare la fuga dei giovani dal settore dell’assistenza medica, secondo il sindacato Nursing Up sarebbero i turni massacranti, l’escalation di aggressioni (aumentate del 35% negli ultimi cinque) e gli stipendi bassi.

“Come se non bastasse- continua il Nursing Up- ci sono le scarse prospettive di crescita a livello di carriera, in un Paese dove la politica sanitaria sta creando paradossalmente due pericolosi poli opposti, lontani anni luce tra loro: da un lato infermieri super qualificati che rischiano di trovare difficilmente una collocazione in un sistema sanitario che viaggia con il freno tirato, e che dopo la laurea base, la magistrale e magari un ulteriore master e un dottorato di ricerca, potrebbero essere legittimamente molto ambiti all’estero, arrivando a retribuzioni che da noi sono pura utopia. Dall’altra ecco arrivare le figure surrogate, come l’assistente infermiere, che senza la necessaria e coeva valorizzazione e promozione delle professioni sanitarie, sono destinate a rappresentare un enorme passo indietro, capace di mettere a repentaglio la qualità dell’assistenza”.

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Una politica sanitaria, quindi, che nel Paese sta da tempo aprendo la strada al depauperamento dei futuri iscritti ai corsi di laurea e a spingere i professionisti della salute ad abbandonare il sistema sanitario nazionale con, al momento, 8mila dimissioni all’anno.