Sanità, Azione Sardegna: “Non servono nuovi ospedali”.

Il diciotto per cento dei cittadini sardi rinuncia, per vari motivi, alle cure mediche e alla propria salute e l’Isola resta una delle regioni italiane dove si muore troppo presto a causa della mancanza di prevenzione. Lo sostengono i sostenitori di Sardegna in Azione, intervenuti recentemente sul tema del momento: la sanità.

“E’ sotto gli occhi di tutti che la salute non è tra le priorità delle politiche di questa Giunta regionale, che troppo spesso pensa all’apparato della sanità come elemento per esercitare il potere, gestire clientele e fare propaganda pensando alla costruzione di inutili nuovi ospedali”.

“La Sardegna – proseguono – spreca le proprie risorse pubbliche: quelle destinate alla sanità sono sopra la media nazionale, 2.041 euro contro 1.979 nazionali, la spesa pro-capite in interventi e servizi sociali ci vede quarti con 229 euro contro una media nazionale di 125. E ora in ballo ci sono i milioni di euro programmati con i fondi Europei e PNRR”.

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Da qui la proposta del partito di Calenda in Sardegna: “Sul sistema sanitario deve essere applicata una riforma radicale. In primo luogo bisogna rimettere al primo posto la salute del cittadino, operare affinché la sanità sia un mezzo non il fine; avviare una campagna di ascolto capillare per essere vicini ai cittadini, capire i problemi e proporre soluzioni efficaci in campo gestionale. Ancora, allineare le assunzioni dei sanitari alla media europea”.

foto Assianir