Salute mentale in declino, commissaria Kyriakides: “1 giovane su 2 ha problemi”.

Nell’europa “democratica e perfetta” le condizioni di vita dei giovani continuano a deteriorarsi. Dopo decenni di latitanza dei Legislatori nazionali sul tema delle politiche giovanili e la devastazione prodotta, figurativamente parlando, dai “cataclismi” Covid-19 e crisi geopolitica, arriva oggi la conferma del declino della salute mentale dei giovani in Europa.

Dato che la salute mentale dei giovani in Europa è in discesa (tra il 2005 e il 2017, i sintomi depressivi tra gli adolescenti sono aumentati del 5,2%), in parte a causa degli effetti disastrosi della pandemia COVID-19, è ragionevole supporre che le cose potrebbero continuare a peggiorare.

Come ricordato dalla stessa Commissaria europea Stella Kyriakides, citando il rapporto 2022 “Health at a glance” sono “in costante aumento i problemi di salute mentale dei bambini e dei giovani e gli eventi degli ultimi anni hanno generato nuove preoccupazioni, ansie e sentimenti di depressione”.

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Dati, in sintesi, che affermano che 1 giovane su 2 in Europa è ormai vulnerabile e bisognoso di assistenza. Si può già intravedere, in altre parole, come sarà la società del prossimo futuro e a poco servirà la comunicazione della Commissione UE ai Paesi membri per sostenere la salute mentale dei propri cittadini, specialmente con riferimento a giovani e bambini.

Solo in Italia, secondo quanto ricordato dall’eurodeputato Gianatonio Da Re, uno dei pochi nell’aula di Bruxelles ad occuparsi della “questione giovanile”, un giovane su quattro con problemi psichici sfugge alla rete dei servizi sociali, con un rischio maggiore di abuso di sostanze (dipendenza da droghe e alcol) o di sviluppare un’abitudine al gioco d’azzardo (soprattutto online, dove il numero di giovani giocatori, tra i 15 e i 19 anni, è in aumento).

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Statistiche sempre più tragiche, probabilmente, non interiorizzate dall’Esecutivo von der Leyen come sembra suggerire la casistica dei provvedimenti più recenti adottati dalla Commissione UE: “Nell’ambito del programma di lavoro EU4Health 2022 – prosegue la Kyriakides – è stato concluso un accordo di contribuzione di 28,4 milioni di euro con la Federazione internazionale della Croce Rossa che sta già fornendo un primo soccorso psicologico e quattro progetti (per un totale di 3 milioni di euro) sono in corso di realizzazione da parte di soggetti interessati che attuano le migliori pratiche per migliorare la salute mentale e il benessere psicosociale. Altri due (per un totale di 4 milioni di euro) sono stati avviati nel 2023 per l’attuazione delle due migliori pratiche “Cuori di ghiaccio” e “Parliamo di bambini” che si rivolgono a bambini e adolescenti vulnerabili”.

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Insomma, 35 milioni di euro per contrastare fenomeni che ormai interessano milioni di giovani europei sembrano una “gran cosa” dalle parti della Commissione UE.

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