Sale la febbre elettorale, Cucca su Todde: “Farneticazioni sintomo di disperazione”.

Prosegue, sulle note della polemica (e della trascuratezza espressa dal centrosinistra verso il candidato della coalizione di centrodestra) la campagna elettorale per il rinnovo del governo della Regione. A tenere banco all’interno della lotta interna ai due blocchi del centrosinistra, oggi, è stato il segretario regionale di Azione Sardegna, Giuseppe Luigi Cucca, entrato a gamba tesa sulla candidata del Campo largo, Alessandra Todde, rea, secondo l’esponente del partito di Calenda, di aver espresso nel corso dell’ultima intervista su “La Nuova Sardegna”, “dichiarazioni che non trovano riscontro” e che attestano l’inconsistenza politica della candidata della coppia Schlein – Conte che, ancora una volta, dimostra di essere a corto di contenuti” su Renato Soru e Carlo Calenda.

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Esternazioni a mezzo stampa che esprimerebbero per Cucca, inequivocabili “farneticazioni al limite della decenza”, “sintomo di disperazione elettorale”: “Todde – prosegue il segretario di Azione – dimentica ancora una volta la sua irresponsabile inerzia, pur essendo viceministro, durante l’iter di approvazione dell’ormai famoso decreto Draghi sull’energia e sul Tyrrhenian link. Ma colpiscono ancora di più le mistificazione circa l’operato di Soru come parlamentare europeo. Quanto a Carlo Calenda – ha aggiunto Cucca – non poteva affermare nulla di più errato, manifestando come sempre scarsa conoscenza dei fatti: il segretario di Azione non ha mai parlato di stoccaggio di scorie nucleari in Sardegna, ma da ministro e successivamente ha semplicemente affermato che la mappa dei siti è un atto dovuto”.

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Replica preludio per la stoccata finale del segretario di Azione: “La scudiera di Schlein e Conte, dovrebbe pensare ai danni che ha fatto da viceministra col suo disinteresse ai limiti dell’ignavia, soprattutto verso quella che solo oggi ricorda essere la sua terra. E bene avrebbe fatto – conclude Giuseppe Luigi Cucca – se fosse stata rispettosa dei sardi, da candidata alla presidenza della Regione, a dimettersi dal suo mandato parlamentare, eletta in un collegio Lombardo”.

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