Sabotaggio gasdotto North Stream, chi sono i mandanti?

Lo scorso mese di febbraio il premio Pulitzer Seymour Hersh, raccontava in un articolo dettagliato quanto riferitogli da una fonte rimasta anonima circa le operazioni che hanno portato al sabotaggio del gasdotto North Stream. Secondo la fonte dello statunitense, esponenti della CIA e dell’entourage del Presidente Biden si sarebbero incontrati per mesi con l’obiettivo di studiare e mettere in atto un piano operativo con l’interessamento dei sommozzatori della Marina americana, i quali, operando sotto la copertura di un’esercitazione NATO – la cosiddetta “BALTOPS 22” – avrebbero piazzato gli esplosivi attivati a distanza che, tre mesi dopo, per ordine diretto del Presidente Biden, hanno distrutto tre dei quattro gasdotti del North Stream, causando la fuoriuscita di centinaia di migliaia di tonnellate di metano.

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“Il piano – come ricordato in una recente interrogazione parlamentare dell’eurodeputato Piernicola Pedicini – avrebbe visto, oltre agli USA, la partecipazione attiva della Norvegia mossa dallo stesso interesse americano di sostituirsi alle esportazioni di gas russe verso l’UE, cosa che è poi effettivamente avvenuta”.

Dall’esplosione del gasdotto ad oggi, andando oltre le ipotesi, non ci sono stati particolari spunti di indagine. Una ricerca della verità che non è di competenza della Commissione europea ha dichiarato la Commissaria Ylva Johansson in risposta al deputato italiano del gruppo dei Verdi/ALE: “La responsabilità di indagare sugli incidenti che hanno causato danni ai gasdotti Nord Stream è di competenza degli Stati membri interessati. La Commissione – (almeno qualcosa la fa) – collabora con gli Stati membri e il Servizio europeo per l’azione esterna in uno scambio regolare sulle minacce alle infrastrutture critiche e si sta adoperando per migliorare la preparazione, la risposta e la cooperazione internazionale, come indicato nella proposta di raccomandazione del Consiglio“.

Sull’impatto economico prodotto dal sabotaggio del gasdotto Nord Stream, l’esponente della Commissione von der Leyen ha poi affermato che “per quanto riguarda l’impatto al momento del danneggiamento dell’infrastruttura, i prezzi del gas erano già in calo dal picco dell’agosto 2022” e che “i prezzi del gas hanno mantenuto la stessa tendenza dopo l’esplosione”.

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