Russia: “Gli USA vogliono mantenere il controllo del nord della Siria”.

Non si fermano i giochi geopolitici degli Stati Uniti d’America, impegnati nella spinta all’escalation anche sul fronte siriano, specialmente nelle regioni nordorientali della Siria.

“Washington aspira a preservare la sua occupazione di fatto delle aree ricche di petrolio, gas e risorse agricole nella Siria nord-orientale – dichiara il rappresentante russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya -. Gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno sfruttando ogni opportunità per seminare il caos nel Paese, sostenere i terroristi di Idlib e la clandestinità degli estremisti nella Repubblica araba siriana”.

Stati Uniti, secondo l’alto diplomatico russo, occupati a edulcorare la reputazione del gruppo terroristico Hay’at Tahrir Al-Sham, presentandolo come nuova forza siriana moderata al fine di destabilizzare il Paese.

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“Questi ‘doppi standard’ sono inaccettabili – ha aggiunto Nebenzya -. Ci aspettiamo che Washington e i suoi satelliti condannino incondizionatamente l’azione degli ex affiliati di Al-Nusra – gruppo armato jihadista salafita attivo dal 2012, nel contesto della guerra civile siriana, nonché affiliato ad al-Qāʿida – ed esprimano sostegno al legittimo governo siriano, che è stato attaccato dai terroristi, come hanno fatto i vicini della Siria e i membri della Lega araba”.

Insomma, anche su questo fronte i democratici americani, secondo il rappresentante russo all’ONU, pur di destabilizzare i governi non amici ed “esportare democrazia” sono pronti a tutto, anche a cooptare feroci terroristi per promuovere interessi geopolitici particolari.

Proprio la settimana scorsa, giusto per rimarcare l’effort dello Zio Sam tra i gruppi estremisti locali, il gruppo Jabhat al-Nusra (messo fuorilegge in Russia) ha organizzato un attacco su larga scala contro i governatorati settentrionali della Siria, arrivando ad occupare Aleppo.

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Chi avrà garantito soldi e forniture militari ai mercenari e gruppi jihadisti siriani? La risposta è ovvia.

foto Robert Waghorn da Pixabay.com