Rocce Rosse Blues, Andrea Scanzi racconta Giorgio Gaber.

Il festival della musica e non solo prende il via; prime alzate di sipario per l’edizione n. 30 di Rocce Rosse Blues che anche quest’anno ha coronato il proprio viaggio nei paesaggi della musica e dell’arte.

Giovedì 5 agosto 2021 alle 21.00 appuntamento speciale con Andrea Scanzi nella magnifica location della Piazza Barigau di Ulassai, due giorni dopo (sabato 7 agosto 2021) si replica a Cagliari al Teatro Massimo, 350 i posti disponibili, si comincia alle h 21.30.

Lo spettacolo si incentra sul Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia. Tutto nasce da un’idea di Andrea Scanzi, gaberiano doc; giornalista e scrittore aretino che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: “Ma perché questo ventenne sa tutto di me?”. Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea.

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“Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel ’91 a Fiesole ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall’idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale. Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Sono convinto – prosegue – che Gaber e Luporini siano stati profetici almeno quanto Pasolini. In ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa d’incredibile. La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto anarcoide per la provocazione, il coraggio (a volte brutale) di “buttare lì qualcosa” e l’avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber- Luporini, oggi più che mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano”.

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foto Carlo Galliotto/Fotoclub Padova