Riparto fondi PSR 21-22, Gabriella Murgia: “Alla Sardegna andranno più risorse”.

15* assessori regionali all’agricoltura, tra i quali Gabriella Murgia, hanno invitato una lettera al ministro delle Politiche agricole Patuanelli e al commissario europeo Janusz Wojciechowski, per esprimere il proprio sostegno al riparto delle risorse del Programma di sviluppo rurale per il biennio di transizione 2021-2022.

“Con il nuovo riparto – spiega la Murgia – alla Sardegna andranno più risorse. La proposta del ministro è un giusto bilanciamento delle posizioni espresse dalle Regioni e prevede criteri oggettivi che tengono conto delle diverse realtà territoriali. Al ministro Patuanelli ho sottolineato gli svantaggi strutturali che derivano dalla condizione di insularità e penalizzano, in termini di costi e di freno allo sviluppo, tutte le imprese agricole della Sardegna. Ho evidenziato, quindi, l’esigenza di una quota di cofinanziamento del programma da parte dello Stato maggiore”.

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Nel corso dell’ultima seduta della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni, la proposta del ministro era stata bocciata da sei Regioni che, ricorda la nota “si ostinano a pretendere esclusivamente l’applicazione del riparto ‘storico’, impedendo di addivenire a un’intesa”. Invece, prosegue la lettera “la maggioranza delle Regioni e Province autonome ha condiviso di utilizzare per la ripartizione delle risorse Feasr della nuova programmazione criteri in grado di cogliere oggettivamente l’incidenza della ruralità nei diversi contesti regionali”.

La prima proposta delle 15 Regioni e Province autonome prevedeva il calcolo dell’indice di riparto sulla base di quattro parametri – numero aziende agricole, superficie agricola utilizzata (Sau), superficie forestale, produzione agricola (Plv) – pesati in modo paritario (25%). Successivamente, ricorda l’assessora Murgia, “le 15 Regioni hanno sensibilmente modificato la proposta originaria, nel tentativo di considerare le argomentazioni espresse dalle 6 Regioni contrarie”.

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Sono così stati introdotti altri criteri: un quinto parametro relativo alla popolazione rurale dei comuni classificati C e D, volto a valorizzare maggiormente la ruralità; la differenziazione dei fattori di ponderazione tra i 5 parametri, per attenuare il peso della Plv (portata al 15%); un possibile meccanismo di compensazione riferito al riparto 2014-2020 (cosiddetto ‘storico’) per graduare l’impatto dell’applicazione dei nuovi criteri.

“Ma le 6 Regioni – si legge nel corpo della lettera – hanno continuato a non entrare nel merito della proposta, limitandosi a leggere in modo ‘funzionale’ le norme di riferimento e il contesto al fine di giustificare il mantenimento del riparto storico, disattendendo l’impegno del 2014 e senza rendersi disponibili a ricercare un punto di mediazione e di sintesi”.

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*Gabriella Murgia (Sardegna), Federico Caner (Veneto), Emanuele Imprudente (Abruzzo), Alessio Mammi (Emilia Romagna), Stefano Zannier (Friuli Venezia Giulia), Davide Sapinet (Valle d’Aosta), Enrica Onorati (Lazio), Alessandro Piana (Liguria), Fabio Rolfi (Lombardia), Mirco Carloni (Marche), Nicola Cavaliere (Molise), Marco Protopapa (Piemonte), Giulia Zanotelli (provincia autonoma di Trento), Arnold Schuler (Provincia autonoma di Bolzano) e Stefania Saccardi (Toscana).

foto europarl.europa.eu