Rincari energetici, Zedda e Pili: “Perequazione dei costi con le aziende delle altre Regioni d’Italia”.

“Insieme alla Regione Sicilia, proseguendo un lavoro unitario avviato da tempo per avere la cosiddetta ‘superinterrompibilità’, cioè la compensazione sui costi dell’energia, abbiamo predisposto un emendamento al Decreto “Misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e fonti rinnovabili” con l’obiettivo della perequazione dei costi energetici tra le aziende che operano nella Penisola e quelle che operano nelle isole maggiori. Proprio oggi, il testo è stato approvato all’unanimità dalla commissione tecnica della Commissione Energia della Conferenza Stato-Regione, che coordino in rappresentanza della Regione Sardegna, è presto sarà sottoposto al vaglio politico”.

Lo ha detto l’assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, durante l’incontro sui rincari dell’energia e sulle implicazioni che riguardano l’azienda ‘Portovesme srl’.

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“L’emendamento per colmare il gap energetico, che propone l’incentivazione della partecipazione dei grandi consumatori industriali agli investimenti in nuova capacità produttiva da fonte rinnovabile e l’aumento dell’autoproduzione per la sostenibilità energetica e risparmi per gli energivori, si è reso necessario soprattutto dopo la bocciatura da parte dal Senato di un altro provvedimento – ha aggiunto l’assessore Pili –. Un problema inasprito anche dalle vicende internazionali che rischia di compromettere gravemente la competitività delle aziende, soprattutto quelle energivore, che operano nell’Isola, fino al rischio di rendere non più conveniente la loro attività industriale con conseguenti gravi costi sociali per l’intero territorio. E’ assolutamente necessario ristabilire un giusto prezzo dell’energia a beneficio di tutte le aziende sarde”.

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Sul tema è intervenuta anche l’assessora regionale del Lavoro, Alessandra Zedda: “La differenza di prezzo dell’energia, influisce pesantemente sui costi della produzione, che, in un momento di particolare crisi, rischia di avere un impatto devastante sull’occupazione nell’Isola”.

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