Rincari energetici, Coagri: “Gasolio e materie prime stangata per la filiera ortofrutticola”.
Gli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica, materie prime e gas stanno incidendo notevolmente sulla sostenibilità del settore ortofrutticolo sardo e rischiano di riverberarsi su tutta la filiera come ricordato oggi dal Coagri: “I recenti provvedimenti varati dal Governo e contenuti nel Decreto Sostegni per calmierare il caro bollette – spiega Vincenzo Pisano presidente della Coagri – non sono sufficienti e risolutivi. Si rischia la chiusura perché non tutti saranno in grado di sopportare questi aggravi che riguardano l’intera filiera dell’ortofrutta a partire dai produttori conferitori, il primo anello della catena a risultare indebolito. Oltre ai rincari dell’energia elettrica, schizzati da 40-50 euro a mega watt/h a 300 euro e ad un +10% del gasolio, si registra un aumento delle materie prime e dei fertilizzanti pari, quest’ultimi, a +143%. Sono in difficoltà anche i grossisti – conclude Pisano – che vedono fioccare bollette esorbitanti per alimentare le celle frigorifere indispensabili per garantire la catena del freddo e la conservazione dei prodotti”.
Da un’analisi condotta da Italmercati, prosegue Giorgio Licheri della Coagri “emerge che dal 2010 al 2020 i prezzi all’ingrosso dell’ortofrutta sono rimasti invariati. I recenti rincari potrebbero determinare minori acquisti e merce invenduta che per i distributori si tradurrebbero in margini sempre più bassi e in probabili perdite”.
Ma la stangata riguarda anche i trasporti e gli imballaggi. “A partire da quest’anno – spiega la grossista Alessandra Ortu – si prevede un incremento degli imballaggi pari al 10% calcolato in 30 euro in più a trasporto e in 5 euro a pedana”. Il costo maggiorato del gasolio e della benzina “pesa sui trasporti – spiega l’operatrice del mercato Efisia Cocco – per noi che ogni giorno effettuiamo con i nostri mezzi la consegna della merce negli ospedali, nelle mense e negli alberghi, diventa insostenibile”.