Riforma giudiziaria italiana, Angelo Ciocca: “Chiudendo i tribunali locali, l’Italia ha violato il principio di prossimità”.

In attesa della riforma della giustizia da parte del Governo Draghi – passo obbligato per ricevere le risorse europee -, oggi il Commissario europeo Didier Reynders si è pronunciato in merito alla richiesta sulla riforma della giustizia italiana del 2012, presentata lo scorso mese di febbraio dall’eurodeputato del gruppo Identità e democrazia Angelo Ciocca.

Un provvedimento, ricorda Ciocca, anticipato dalla legge delega 148 del 14 settembre 2011 che ha fissato i criteri alla base della riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio italiano, sopprimendo con la riforma giudiziaria del 2012 i piccoli tribunali e procure, accorpandoli a sedi più grandi: “A distanza di anni – spiega l’eurodeputato italiano – questa decisione si sta rivelando particolarmente dannosa, avendo messo a rischio non soltanto la sicurezza, l’economia e la cultura di molti territori ma anche il rispetto di uno dei principi cardine dell’Unione europea”.

Didier Reynders, foto Parlamento europeo europarl.europa.eu
Didier Reynders, foto Parlamento europeo europarl.europa.eu

Un aspetto fondamentale per il rispetto dei diritti dei cittadini e imprese nel nostro Paese, alla luce dell’articolo 10, paragrafo 3, del Trattato sull’Unione Europea che dispone, infatti, che ogni cittadino abbia il diritto di partecipare alla vita democratica dell’Unione e che le decisioni vengano prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini: “Chiudendo i tribunali locali – secondo Ciocca – l’Italia ha di fatto violato il principio di prossimità, oltre ad aver contribuito ad allungare ulteriormente i tempi di emissione di sentenza”.

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Sulla questione il Commissario Didier Reynders oggi ha ricordato che lo stato di salute del sistema giudiziario italiano è attualmente in fase di osservazione: “La Commissione sta monitorando attentamente la situazione relativa all’efficacia dei sistemi giudiziari in tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, nel contesto del meccanismo europeo per lo Stato di diritto, del quadro di valutazione UE della giustizia e del semestre europeo. Come rilevato nella relazione della Commissione sullo Stato di diritto 2020 – prosegue Reynders -, tale monitoraggio comprende le riforme previste volte a semplificare la procedura italiana civile e penale, le misure volte ad aumentare le risorse umane nel sistema giudiziario e l’ulteriore digitalizzazione del sistema giudiziario. In tale contesto, la Commissione sta monitorando anche i progetti specifici volti a istituire uffici di prossimità per migliorare l’accessibilità agli organi giurisdizionali con il coinvolgimento delle autorità locali e l’utilizzo del processo civile telematico”.

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