Riforma della giustizia e PNRR, Rosa D’Amato: “

La riforma della giustizia è un passo obbligato per l’accesso alle risorse europee nell’ambito del Piano di ripresa e resilienza. L’Italia, recentemente, con il decreto-legge 80/2021, ha varato misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del PNRR e per l’efficienza della giustizia.

Ma, come ricordato in una interrogazione parlamentare dall’eurodeputata Rosa D’Amato del gruppo dei Verdi/ALE, citando le parole del consigliere del Consiglio superiore della magistratura Di Matteo “con tale riforma vi sarà un aumento esponenziale dell’impunità per reati molto gravi, la fine della fase dei processi di mafia e la mortificazione dei diritti delle parti offese”. Ancora, si legge nel documento della deputata, “la norma che affida al Parlamento i criteri di priorità dell’azione penale, rappresenta un “vulnus evidente, uno squarcio che apre la via a una violazione della separazione dei poteri, dell’autonomia e indipendenza della magistratura e dell’obbligatorietà dell’azione penale”.

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Da qui la richiesta alla Commissione sulla congruenza o meno della riforma per la tutela dei diritti di risarcimento delle vittime nei confronti della persona oggetto di un provvedimento di confisca previsti dalla direttiva 2014/42/UE.

A nome dell’Esecutivo von der Leyen è intervenuto il Commissario Didier Reynders: “La Commissione prende atto delle
preoccupazioni espresse da un membro del Consiglio superiore della magistratura. L’attuazione della riforma della giustizia penale adottata nell’ambito del PNRR italiano è soggetta a vari traguardi e obiettivi intermedi e finali nonché a fasi di monitoraggio annuali che consentono di monitorare l’attuazione della riforma. Per quanto riguarda la questione se la riforma possa incidere sui diritti delle vittime al risarcimento – prosegue -, la Commissione ricorda che per quanto riguarda il risarcimento da parte dell’autore del reato la direttiva sui diritti delle vittime prevede norme minime che consentono alle vittime di ottenere una decisione sul risarcimento nell’ambito di un procedimento penale. Inoltre, a norma della direttiva 2014/42/UE, gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che il provvedimento di confisca non impedisca a tali vittime di far valere i loro diritti. Pertanto, tale obbligo degli Stati membri dipende dall’adozione di misure di confisca ai sensi della direttiva. In questa fase – conclude – la Commissione non ha ricevuto denunce che indicherebbero un impatto
negativo sui diritti delle vittime al risarcimento causato dalla riforma nazionale menzionata dall’onorevole deputato. La Commissione monitorerà la corretta attuazione e applicazione da parte dell’Italia della direttiva sui diritti delle vittime e della direttiva 2014/42/UE”.

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