Riforma degli Enti locali. ‘Quer pasticciaccio brutto dell’allargamento della Città Metropolitana di Cagliari’.
“Fare i conti senza l’oste”. Così, con questa espressione popolare, si potrebbe raffigurare il percorso istituzionale che sta accompagnando il progetto di riforma degli Enti locali in Sardegna. Un sentiero che si è caratterizzato, nonostante le diverse audizioni ospitate in Commissione Autonomia, per l’assenza di interlocuzione con le espressioni del territorio come emerge dalla riflessione sull’allargamento della Città Metropolitana di Cagliari previsto nella nuova riforma degli Enti locali.
Una riorganizzazione che aveva registrato, nei giorni scorsi , l’intervento delle forze d’opposizione in Consiglio Comunale, che avevano chiesto l’apertura di un dialogo con il Presidente della Regione e del Consiglio regionale per discutere nel merito dell’ampliamento della Città Metropolitana.
Riforma degli Enti locali, approvata in via definitiva, nella giornata di ieri, dalla commissione Autonomia e Riforme del Consiglio Regionale. Un ‘placet’, viste le diverse dichiarazioni a mezzo stampa, capace di alimentare un rinnovato entusiasmo tra le varie anime della maggioranza in Consiglio regionale.
Estasi, però, repentinamente stemperata dalla decisione adottata dallo stesso Consiglio Comunale di Cagliari, la principale istituzione comunale della Sardegna, che, all’unanimità con 35 voti su 35, ha approvato gli ordini del giorno 178 e 182, presentanti, rispettivamente, da Matteo Massa del gruppo dei Progressisti (primo firmatario) e dallo stesso Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
Ordini del giorno finalizzati a chiedere l’avvio di una discussione con il Presidente della Regione e del Consiglio Regionale, Michele Pais, affinchè si modifichi l’attuale proposta di allargamento del territorio metropolitano a 72 comuni.
Un riassetto organizzativo poco originale, “coincidente sostanzialmente – si legge nell’Ordine del giorno n. 178 – con la vecchia Provincia di Cagliari” e “che potrebbe portare a rischio la funzionalità, i progetti e gli investimenti in essere a beneficio dell’area vasta”.
Leit motiv ripreso anche nell’Odg n. 182, presentato lunedì scorso dal centrodestra (primo firmatario Paolo Truzzu) dove si chiede di aprire una discussione con “il Presidente della Regione e del Consiglio Regionale, affinchè si modifichi l’attuale proposta di allargamento del territorio metropolitano, anche attraverso forme di consultazione popolare evitando il commissariamento della Città Metropolitana di Cagliari”.
Una votazione all’unanimità che non lascia spazio a interpretazioni complesse all’interno della maggioranza di centrodestra a livello comunale e regionale per Matteo Massa, consigliere del gruppo Progressisti e primo firmatario dell’Odg 178: “Un voto che arriva a conclusione di un percorso tenacemente tracciato dall’opposizione negli ultimi mesi: prima con la richiesta del dibattito in aula -tenutosi lo scorso 29 settembre – e poi con la presentazione dell’Ordine del giorno”.
“L’approvazione unanime in aula con tutti i 35 componenti presenti – ha aggiunto Matteo Massa – rappresenta un segnale forte e chiaro: le cagliaritane e i cagliaritani dicono ‘no’ al progetto di legge che snaturerebbe la Città Metropolitana di Cagliari. Ora il Consiglio regionale ci ascolti e agisca di conseguenza”.