Riduzione delle emissioni inquinanti, le nuove proposte della Commissione.

La Commissione europea ha presentato ieri la nuova proposta per la riduzione dell’inquinamento atmosferico causato dai veicoli a motore. Il trasporto su strada, come risaputo, è la principale fonte di inquinamento atmosferico nelle città. Nel 2018, oltre il 39% delle emissioni di NOx e il 10% delle emissioni primarie di PM2,5 e PM10 nell’UE provenivano dal trasporto su strada. Queste percentuali sono molto più elevate nelle città, dove i trasporti sono regolarmente il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico. 

Si stima che nel 2018 il trasporto su strada abbia causato circa 70 000 morti premature nell’UE-28. Nelle ambizioni della Commissione, entro il 2035, la nuova proposta legata all’Euro 7 ridurrà le emissioni totali di NOx di auto e furgoni del 35% rispetto a Euro 6 e del 56% rispetto a Euro VI di autobus e camion. Allo stesso tempo, le particelle dal tubo di scappamento saranno abbassate del 13% da auto e furgoni e del 39% da autobus e camion, mentre le particelle dai freni di un’auto saranno abbassate del 27%.

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La proposta sostituisce e semplifica le norme sulle emissioni per auto e furgoni (Euro 6) e autocarri e autobus (Euro VI). Le norme Euro 7 riportano i limiti di emissione per tutti i veicoli a motore, ovvero automobili, furgoni, autobus e autocarri in un unico insieme di regole. Le nuove regole sono neutrali in termini di carburante e tecnologia, ponendo gli stessi limiti indipendentemente dal fatto che il veicolo utilizzi benzina, diesel, trasmissioni elettriche o carburanti alternativi. Secondo la Commissione europea le nuove regole miglioreranno il controllo delle emissioni di inquinanti atmosferici di tutti i nuovi veicoli; aggiorneranno i limiti per le emissioni inquinanti; regolamenteranno le emissioni di freni e pneumatici; faciliteranno la diffusione dei veicoli elettrici e incentiveranno l’innovazione digitale nel settore dell’automotive.

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La nuova iniziativa della Commissione sarà presentata ora al Parlamento europeo e al Consiglio in vista della sua adozione da parte dei colegislatori.