Riconoscimento del Prošek, Commissione UE: “12 le opposizioni ammissibili”.

La Croazia freme per il riconoscimento del Prošek tra le denominazioni tradizionali Ue. A confermarlo la recente interrogazione presentata dall’eurodeputato “sovranista” di ECR (non li abbiamo solo in Italia, purtroppo), Ladislav Ilčić.

Una “battaglia” sul cui sfondo si cita la difesa del Made in Italy e del contrasto all’italian sounding, ovvero la commercializzazione di parole e marchi evocativi dell’Italia per promuovere e commercializzare prodotti che in realtà non sono italiani. Ma, dall’altro lato anche la tutela della libertà di impresa e di concorrenza che fa parte dei principi fondativi dell’UE.

Controversia spinosa, visto che si parla di cooperazione europea, che va avanti dal 2013 tra Italia e Croazia sull’uso del nome ‘prošek’, che, ricorda Ilčić, “è il nome di un autentico, secolare e tradizionale vino da dessert croato ottenuto da uve appassite (la cui prima menzione scritta risale già nel XVIII secolo) a denominazione di origine protetta. Produzione di vino limitata alla regione costiera della Croazia e destinata principalmente al mercato interno croato. È quindi chiarissimo – prosegue – che “Prošek” non costituisce né un nuovo nome né un nuovo prodotto”.

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Una posizione da sempre respinta dall’Italia, per la quale il nome “Prošek”, danneggia la reputazione del vino prosecco, “questo – aggiunge l’esponente di ECR – nonostante si tratti chiaramente di due vini distinti, con il “prošek” che è un vino da dessert e il “prosecco” uno spumante”. Improbabile, quindi, che tali denominazioni “confondano i consumatori”, per l’eurodeputato croato.

Sulla vicenda lo scorso ottobre 2021, i rappresentanti della commissione AGRI del Parlamento europeo hanno provato a fare il punto di questa controversia con i rappresentanti della Commissione e, recentemente, il Commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, in risposta all’esponente di ECR, ha condiviso alcuni punti circa lo stato di avanzamento della procedura per il riconoscimento della denominazione tradizionale “Prošek”. “A seguito della pubblicazione della domanda di protezione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 22 settembre 2021, la procedura di opposizione è stata condotta come previsto dal diritto dell’Unione. La Commissione ha ricevuto 12 opposizioni ammissibili. Successivamente, il richiedente ha presentato una serie di osservazioni comuni a tali obiezioni
che sono state oggetto di ulteriori commenti da parte di alcuni obiettori. Le informazioni ricevute – prosegue – sono ora oggetto di esame da parte della Commissione per verificare se la domanda soddisfa le condizioni per la concessione della protezione stabilite dal diritto dell’Unione. Una volta terminata questa valutazione, la Commissione deciderà se respingere o riconoscere il termine tradizionale “Prošek”.

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