Richiedenti asilo: domande in aumento del 7% nel 2023.
Nel 2023, i Paesi dell’UE hanno concesso lo status di protezione a 409.485 richiedenti asilo , registrando un aumento del 7% rispetto al 2022 (383.700).
Tra i 409.485 richiedenti asilo a cui è stato concesso lo status di protezione nel 2023 nell’UE, il 43% ha ottenuto lo status di rifugiato, il 35% ha ottenuto la protezione sussidiaria e il 22% ha ricevuto lo status umanitario. Rispetto al 2022, il numero degli status di rifugiato concesso è aumentato del 3% e la protezione sussidiaria è aumentata del 20%, mentre lo status umanitario è diminuito del 3%.
Il numero più alto di persone che hanno ottenuto lo status di protezione è stato segnalato dalla Germania (151.505, il 37% del totale Ue), davanti a Francia (55.220, 13%) e Spagna (52.950, 13%). Insieme, questi 3 paesi hanno concesso il 63% di tutti gli status di protezione a livello dell’UE.
Nel 2023, la maggior parte dei beneficiari dello status di protezione nell’UE erano siriani (il 32% del numero totale di persone a cui è stato concesso lo status di protezione nell’UE). Seguono gli afghani (18%) e i venezuelani (10%).
Nel 2023, nell’UE sono state adottate 674.125 decisioni di prima istanza sulle domande di asilo e altre 191.530 decisioni finali a seguito di un ricorso o di una revisione. Le decisioni prese in prima istanza hanno portato alla concessione dello status di protezione a 358.235 persone, mentre altre 51.250 persone hanno ottenuto lo status di protezione dopo un ricorso o una revisione.
Il tasso di riconoscimento a livello UE, cioè la percentuale di tutte le decisioni positive sul numero totale delle decisioni, è stato del 53% per le decisioni di primo grado. Per le decisioni definitive su ricorso o revisione, il tasso di riconoscimento è stato del 27%. Questi tassi includono sia lo status di protezione internazionale (ovvero lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria) sia lo status di protezione nazionale (lo status umanitario basato sulla legislazione nazionale).
Tra le prime 10 cittadinanze che hanno ricevuto decisioni di primo grado nel 2023, siriani e venezuelani (entrambi al 94%) e afghani (80%) hanno registrato i tassi di riconoscimento più alti.
Per le decisioni di ultima istanza a seguito di un ricorso o di una revisione nel 2023, i siriani (79%), gli afghani (46%) e gli iraniani (43%) hanno registrato i tassi di riconoscimento più elevati.