Richiedenti asilo dalla Turchia: l’Ue usa i fondi per deportarli in Paesi non sicuri?

L’11 ottobre 2024, come ricorda una inchiesta giornalistica, è stato pubblicato un rapporto nel quale, nel dettaglio, è stato descritto come le autorità turche abbiano utilizzato infrastrutture e veicoli finanziati dall’UE per deportare forzatamente richiedenti asilo e rifugiati dalla Siria e dall’Afghanistan, nei loro Paesi d’origine.

Rifugiati nei centri di accoglienza turchi che hanno denunciato torture, negligenze e il diniego di accesso alle forniture finanziate dall’UE, evidenzia la rappresentante di Renew Europe, Raquel García Hermida-Van Der Walle: “L’indagine ha rivelato che la Commissione europea, responsabile della supervisione dei finanziamenti alla Turchia, ha ripetutamente ignorato gli avvertimenti della società civile, degli avvocati, dei diplomatici e del suo stesso personale che indicavano che i fondi dell’UE venivano utilizzati per sostenere la deportazione di decine di migliaia di richiedenti asilo e rifugiati in Paesi in cui le persone rimpatriate affrontano gravi rischi di persecuzione, trattamento disumano o morte”.

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Insomma, nulla di nuovo. L’ennesimo test che conferma, per ampi versi, tutta la poca sostanzialità dell’Esecutivo europeo verso la difesa dei cosiddetti diritti umani.

Di parere contrario, però, la commissaria europea Marta Kos affidatasi, nella risposta all’interrogazione parlamentare, ai soliti “tecnicismi”: “Mentre la Turchia rimane pienamente responsabile della situazione e della gestione dei centri di espulsione, in linea con gli standard internazionali ed europei, la Commissione e la Delegazione dell’UE in Turchia svolgono regolarmente missioni di monitoraggio nei centri di accoglienza
che ricevono assistenza finanziaria dall’UE – si legge nella risposta della Kos -. L’attenzione delle missioni di monitoraggio, che devono essere annunciate in anticipo, è rivolta alla consegna delle forniture finanziate dall’UE e all’efficienza dell’assistenza fornita. I risultati di queste missioni, nonché le accuse della stampa sulla situazione nei centri di accoglienza, sono stati condivisi con le autorità turche affinché svolgano indagini e adottino misure correttive ove necessario. La Commissione – conclude l’esponente dell’Esecutivo von der Leyen – resta fermamente impegnata a rispettare questi principi nel quadro del dialogo politico con la Turchia e sta monitorando molto da vicino la situazione dei diritti umani nel Paese, compresa la situazione dei rifugiati e dei migranti”.

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