Ricerca nell’UE, Gianantonio Da Re: “Quali sono i risultati conseguiti da Horizon 2020 per la riduzione del divario tra Stati membri”.

Il programma Orizzonte Europa 2020, ha ricordato recentemente l’eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, Gianatonio Da Re, si poneva l’obiettivo di colmare il divario, tra uno Stato membro e l’altro, nella capacità degli operatori pubblici e privati di utilizzare e sviluppare tecnologia di punta. Tale programma – la cui dotazione finanziaria per il periodo 2014-2020 ammontava a 76,4 miliardi di euro – si è inoltre focalizzato sempre più sull’ampliamento della partecipazione per includere i Paesi a bassa innovazione, fornendo loro un sostegno aggiuntivo per l’elaborazione di una strategia, il rafforzamento delle capacità e la creazione di collegamenti tra i principali istituti di ricerca e le regioni meno avanzate.

Sulla base dell’entità dello stanziamento finanziario e della valenza per lo sviluppo della ricerca nell’UE, l’esponente di ID ha interrogato la Commissione sui risultati conseguiti con il programma Orizzonte 2020 e, in particolare, sulla riduzione del divario tra gli Stati membri nel settore della ricerca e dell’innovazione.

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Ieri, a nome della Commissione europea ha risposto la Commissaria Mariya Gabriel: “Per conseguire l’obiettivo di Orizzonte 2020 “Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione” sono state introdotte azioni mirate, con una dotazione di 900 milioni di euro, intese ad aiutare i Paesi in ritardo in termini di ricerca e innovazione (R&I) a migliorare le loro prestazioni in materia e ad ampliare la loro partecipazione al programma quadro. Queste misure di ampliamento hanno dato luogo a significative riforme e cambiamenti all’interno dei sistemi nazionali di ricerca e innovazione, e sono state un incentivo per nuovi partenariati e per un aumento delle pubblicazioni internazionali sottoposte a revisione tra pari, contribuendo in tal modo a ridurre il divario in termini di innovazione”.

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“Negli ultimi anni – ha ricordato la Commissaria bulgara – anche i paesi dell’UE-13 hanno aumentato la loro partecipazione a Orizzonte 2020. L’impatto dei progetti faro Teaming di Orizzonte 2020, che permettono di creare centri di eccellenza, si potrà vedere solo tra qualche anno. Nessun fattore da solo può spiegare appieno i risultati di un Paese in materia di innovazione o le sue percentuali di successo nei programmi quadro, anche se sono strettamente connessi. Spetta soprattutto agli Stati membri investire in modo intelligente e intraprendere le riforme necessarie. Tuttavia, essendo pienamente consapevoli del persistere di differenze a livello di R&I, i colegislatori hanno convenuto di proseguire le misure di ampliamento nell’ambito di Orizzonte Europa; in base all’accordo politico, le risorse ad esse destinate sono salite al 3,3 % di Orizzonte Europa (rispetto all’1 % di Orizzonte 2020)”.

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“Nell’ambito di Orizzonte Europa – conclude la Gabriel – le tradizionali azioni di ampliamento saranno associate a misure volte a promuovere la circolazione dei cervelli, a migliorare la qualità delle proposte presentate da soggetti giuridici dei paesi oggetto dell’ampliamento, a potenziare le attività dei punti di contatto nazionali, a creare servizi di abbinamento, a promuovere iniziative per l’eccellenza e per l’adesione a progetti collaborativi di R&I in corso”.

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