Ricerca, la bacchettata della Corte dei Conti: “Ministero assicuri i fondi con sollecitudine”.
Il Ministero dell’istruzione e della ricerca adotti tutte le necessarie iniziative per accelerare e razionalizzare le procedure di indirizzo, raccordo, coordinamento e monitoraggio, per assicurare tempestivamente e pienamente le risorse disponibili per il finanziamento degli enti e delle istituzioni di ricerca pubbliche e private, anche al fine di erogare con sollecitudine le sovvenzioni per i progetti di ricerca, in particolare quelli per fronteggiare l’epidemia Covid-19.
È quanto emerge dalla relazione della Sezione centrale di controllo sulla gestione dello Stato della Corte dei conti, su “La gestione delle risorse destinate al finanziamento degli enti e delle istituzioni di ricerca pubbliche e private”.
La relazione ha messo in luce l’eterogeneità delle fonti di finanziamento esaminate nonché la complessità delle procedure di gestione delle risorse e degli interventi che comportano, spesso, ritardi nella definizione delle attività e la formazione di rilevanti residui, criticità queste ultime già rilevate dalla Corte sin dal 2012 con riguardo al Foe, per il quale va rilevato che l’amministrazione ha adottato i decreti di ripartizione degli anni dal 2017 al 2020 sempre nel secondo semestre degli esercizi finanziari di riferimento, arrivando negli ultimi due (2019 e 2020) all’adozione dei decreti nel mese di ottobre.
In particolare, ricorda la Corte dei Conti, il Ministero dovrà dare maggiore impulso a tutte le iniziative necessarie in termini di accelerazione e razionalizzazione procedurale, al fine di provvedere all’adozione del decreto ministeriale di riparto del Foe in tempi idonei ad assicurare l’erogazione delle risorse entro i primi mesi dell’anno e non nei mesi finali dell’esercizio finanziario.
L’adozione tempestiva dei decreti di riparto potrebbe assicurare, nel rispetto dei principi di buon andamento e di trasparenza dell’azione amministrativa, l’ottimale raggiungimento degli obiettivi prefissati nei progetti di ricerca contribuendo, in tal modo, a rendere più efficiente la gestione, evitando o riducendo sensibilmente la formazione dei residui. Per gli interventi finanziati a valere sulle risorse della legge n. 113/91 modificata dalla legge n. 6/2000, per la tabella triennale 2018-2020, è emersa, infatti, una dilatazione dei tempi delle varie fasi procedurali che hanno portato all’adozione dell’atto conclusivo nella seconda metà del 2019 con la conseguente erogazione delle risorse nell’anno finanziario successivo al primo anno di riferimento della tabella triennale (2018).