Ricerca in agricoltura. Si conclude la due giorni di AISSA#under40.
I nuovi orientamenti strategici del programma Horizon Europe, il rinnovato “Green deal” europeo, la strategia “Farm to fork”, la banca dati dei progetti in agricoltura “Innovarurale.it”, le tecnologie Smart Farming e il nodo del digital divide, l’applicazione del Life Cycle Assessment alle filiere agro-alimentari. Questi e molti altri argomenti sono stati approfonditi nel corso della due giorni dedicata alla sostenibilità dei sistemi agro-forestali, organizzata all’Università di Sassari da AISSA#under40. L’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie ha proposto un ampio dibattito, che si è contraddistinto per il suo taglio pratico e partecipativo, con esperti di numerose università italiane, centri di ricerca e Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF).
Per quanto riguarda il tema della progettualità scientifica, caro ai giovani ricercatori, si è discusso delle opportunità del nuovo programma Horizon Europe che mette a disposizione imponenti risorse per la ricerca e l’innovazione tecnologica e che guiderà la transizione verso un’economia circolare a basse emissioni di carbonio puntando su una bioeconomia sostenibile. La digitalizzazione in agricoltura sta assumendo un ruolo di primo piano all’interno delle politiche comunitarie: nel 2020, si è ricordato nel corso del convegno, il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia ha raggiunto un giro d’affari di 540 milioni di euro, in crescita del 20% sul 2019, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood.
Silvia Baralla dell’Ufficio ricerca e sperimentazione del MIPAAF ha sottolineato, tra le altre cose, quanto sia fondamentale “approfondire e mettere in pratica le recenti indicazioni dell’Unione Europea e incentivare una maggiore integrazione degli obiettivi direttamente collegati alla politica agricola con gli obiettivi di ricerca, in un’ottica di coordinamento e sinergia delle politiche per il settore agricolo e non solo”.
Diversi contributi dei giovani ricercatori hanno approfondito il tema dell’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi agrari e forestali, in particolare degli eventi estremi (in aumento per frequenza e intensità) e dello sviluppo di pratiche agronomiche indirizzate ad accrescere la sostenibilità e ridurne gli impatti negativi, sia dal punto di vista delle emissioni di gas climalteranti che dei prodotti chimici quali agrofarmaci e fertilizzanti. Su questa tematica è stato presentato un caso studio che ha illustrato come l’aumento dell’efficienza dei sistemi di irrigazione riesca a mitigare l’impatto delle ondate di calore nei meleti del Trentino Alto Adige. La ricerca ha dimostrato che l’efficienza dell’uso idrico cala del 15% durante l’estate e di un ulteriore 10% durante le ondate di calore. In quest’ultimo caso è stato osservato un significativo aumento del consumo idrico disaccoppiato dall’assimilazione di carbonio. L’assenza di stress idrico ha quindi permesso al meleto di superare le ondate di calore verificatesi degli ultimi anni (temperature massime inferiori a 37°C) senza conseguenze negative in termini produttivi.
In chiusura, ricercatori e operatori partecipanti hanno dato vita a una tavola rotonda sul tema “Sostenibilità dei sistemi agrari e forestali”. Durante il dibattito, esplorando diversi ambiti della ricerca (quali genetica e genomica applicate alla zootecnia, gestione forestale, coltivazioni a basso input, recupero della funzionalità dei suoli e tecniche statistiche avanzate) si è fatto il punto su quella che è la sfida più significativa per l’agricoltura del futuro: aumentare la produttività garantendo la sostenibilità ambientale, senza tralasciare la sostenibilità economica e sociale. Per i giovani ricercatori intervenuti è possibile riuscire a coniugare la sostenibilità dei sistemi agrari e forestali (intesa come uso razionale delle risorse acqua, suolo, atmosfera) con la necessità di assicurare il fabbisogno alimentare per 8 miliardi di persone investendo sull’utilizzo combinato di tutte le tecnologie a disposizione, dalle nuove tecniche genetiche al digitale, all’agricoltura 4.0, favorendo un’elaborazione e un uso intelligente dei dati ed informazioni.
“I giovani ricercatori AISSA#under40 hanno capito il grande valore insito nella condivisione delle conoscenze interdisciplinari in ambito agrario”, ha dichiarato il presidente di AISSA Massimo Tagliavini. “Con il loro contributo si potrà formare una futura generazione di professori delle discipline agrarie, dotati di piena maturità scientifica e con una mentalità aperta al dialogo sui problemi complessi legati alla didattica e alla ricerca in agricoltura”.