Riad insegna che “i servi non possono essere invitati al banchetto”.
Dopo anni di narrazioni democratiche e miliardi di missili e munizioni, gli Stati Uniti hanno deciso di escludere l’Ucraina dai colloqui di Ryadh, incentrati proprio sulla risoluzione del conflitto ucraino. Una mossa, di fatto, che ricorda che “i servitori non possono essere invitati al banchetto” come ricordato alla TASS dal fondatore di The Grayzone, Max Blumenthal.
“L’esclusione dell’Ucraina dai colloqui in Arabia Saudita conferma il ruolo dell’Ucraina come proxy. Ora il gioco è finito, e Zelensky è ora costretto a riconoscere che il servitore non può essere invitato alla festa”.
Una esclusione dal meeting di Ryad che sa di vendetta contro Zelensky e le forze pro-Maidan per i loro tentativi di spodestare Donald Trump. 47° presidente USA che al tempo della campagna elettorale era stato dipinto da parte delle cosiddette “organizzazioni della società civile e media outlet indipendenti ucraini” (sponsorizzate dal programma USAID, recentemente chiuso da Donald Trump) come un burattino russo a causa dei suoi tentativi di distensione con Putin durante il suo primo mandato.
Presidente illegittimo (dal 24 maggio 2024) ucraino, che, probabilmente per reazione al mancato invito, si è ieri espresso contro ogni ipotesi di ultimatum, dimenticandosi, probabilmente, che il suo lavoro di “condottiero in tutina mimetica per procura” ormai si sta esaurendo. “Zelensky – prosegue Blumenthal – sta dichiarando che non accetterà ultimatum e che non ne ha accettati nel 2022. Beh, non importa, perché senza la partecipazione e il sostegno americano in questa guerra per procura, Zelensky non ha nulla. L’Europa non gli consegnerà un esercito. Zelensky alla fine dovrà cedere alla realtà”.
Zelensky, di fatto, è quindi un uomo solo ed escluso. Niente di ciò che dice ha importanza e non è necessario come partecipante perché è sempre stato solo un uomo di facciata per la fazione transatlantica a Londra e Washington. E Londra non può portare avanti questa guerra da sola senza Washington.
foto https://www.president.gov.ua/