Resto al Sud. Occasione per i giovani imprenditori sardi.
Resto al Sud adesso è una realtà. Il 5 Dicembre 2017, infatti, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del 9 Novembre 2017 numero 174 (contenente il regolamento attuativo del programma Resto al Sud) il programma è diventato operativo. Resto al Sud finanzia i giovani residenti nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia e Puglia) interessati ad avviare nuove attività imprenditoriali. I richiedenti non devono essere già titolari di altre attività di impresa e tantomeno essere inquadrati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato; tale condizione deve durare per tutta la durata del prestito. La richiesta di finanziamento Resto al Sud può essere avanzata anche dalle ditte individuali costituite dopo il 21 Giugno 2017 o ai gruppi di consociati che si costituiscono formalmente entro 60 giorni dall’esito positivo della delibera. Il finanziamento agevolato è richiedibile anche dalle società cooperative.
In cosa consiste il finanziamento agevolato e a fondo perduto previsto dal programma Resto al Sud:
-il 35% dell’importo del programma di spesa è concesso a fondo perduto;
-il restante 65% è finanziato da uno degli istituti di credito nazionali che aderiscono al progetto ed è a tasso zero per il richiedente, essendo coperto da un contributo in conto interessi.
Il finanziamento agevolato è richiedibile per l’avviamento di attività che prevedano sia la produzione di beni che la prestazione di servizi, ad esclusione di quelle libero professionali e del commercio. Il massimale richiedibile da ogni soggetto è fissato a cinquantamila euro che si alza a 200mila nel caso in cui a richiederlo fosse una cordata di soggetti costituiti in società.
Non sono coperte le spese relative a servizi di consulenza e i costi del personale.
Il finanziamento, una volta erogato dall’istituto di credito, deve essere restituito in un massimo di 8 anni, in cui è ricompreso il periodo di preammortamento, fissato al massimo a due anni.
Le domande potranno essere presentate dal 15 gennaio 2018 a Invitalia, l’agenzia reponsabile dell’istruttoria delle domande.