Renato Soru: “Per noi conta la Sardegna, non i giochetti elettorali per le Europee”.

“Siamo divisi perché noi abbiamo un orizzonte totalmente diverso e una visione chiara: abbiamo un progetto e abbiamo a cuore quello che può succedere in Sardegna dopo queste elezioni. Ad altri della Sardegna non importa nulla e contano solo i giochi per le Europee e chi sarà il candidato premier tra quattro anni”: con queste parole Renato Soru ha aperto ieri sera a Perfugas l’intervento che ha concluso l’incontro “Paesi, tra spopolamento e strategie di sviluppo locale”, organizzato
dai Progressisti.

Rispondendo alle domande sulla divisione tra le forze di centrosinistra poste dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana e dal presidente del GAL Anglona Romangia Simone Campus, Soru ha proseguito: “Sto girando la Sardegna da mesi perché qui nessuno ha voluto fare le primarie e si è pensato che ancora una volta i sardi non potranno decidere per se stessi”. E questa differenza di approccio è evidente anche sui programmi: “Noi lasciamo traccia delle nostre idee su carta e in
streaming, sempre disponibili per chi voglia conoscerle. Il programma di 5S/Pd chi l’ha visto? Fanno i dibattiti ma quando poi pubblicano i video mettono la musica a coprire quello che è stato detto”, ha detto il candidato della Coalizione sarda.

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Per Soru esiste una diversità di fondo tra le forze di centrosinistra e il M5S: “Il loro progetto non è quello di occuparsi della Sardegna ma avere la supremazia della sinistra quando di sinistra non sono mai stati. Quando il Parlamento italiano è stato chiamato a ratificare il MES, a differenza del Pd, i 5S hanno votato contro perché sono contrari all’idea che noi abbiamo di Europa e che tradizionalmente è sempre stata quella del centrosinistra: arrivare il prima possibile agli Stati Uniti d’Europa”.

Ma, ha ribadito Soru, “io non dimentico che sono andati al governo con Salvini e non col Pd, perché sono nati di destra e di destra sono ancora. Se oggi c’è Giorgia Meloni è perché qualcuno le ha preparato il terreno e lo ha fatto Conte, governando con Salvini e alimentando la paura, l’ottusità e la violenza in Italia”.

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“Io non sto facendo tutto questo per giochi elettorali o per prendere più voti del Pd e diventare il leader della sinistra italiana alle prossime elezioni, come sta invece facendo Conte – ha concluso Renato Soru -. Sono qui per vincere le elezioni e farlo senza paura perché i voti non si contano ma si conquistano uno a uno con la fiducia, i ragionamenti e i progetti”.

All’incontro sono intervenuti anche il consigliere regionale Gian Franco Satta (Progressisti). Proprio in serata, probabilmente, nel corso della riunione del direttivo dei Progressiti dovrebbe arrivare (o meno) la conferma circa il ritorno nella coalizione del Campo largo che, come ormai risaputo, sostiene la candidatura di Alessandra Todde alla presidenza della Regione.

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