Remo Girone: “Abbiamo bisogno di aiutarci l’uno con l’altro”.
Il mondo dello spettacolo, anche se frenato dall’emergenza di queste settimane, continua ad allietare le nostre giornate, grazie alla messa in onda di film e serie televisive. Ma come vivono questo periodo di emergenza i protagonisti dello show business? Scopriamolo con Remo Girone, uno degli attori più rappresentativi del cinema italiano “impegnato” e tra i più amati dal pubblico del nostro Paese. Una carriera davvero sbalorditiva quella di Remo Girone, con 43 film all’attivo e 45 anni di ruoli ricoperti nelle più famose serie televisive italiane.
Tempi di emergenza sanitaria. Come passa il tempo Remo Girone?
Per fortuna non sono solo, Victoria Zinny , mia moglie è con me. Mi tengo in contatto con gli amici e registro per loro delle poesie attraverso WhatsApp. Leggo, guardo film, serie e notiziari alla TV. Ho anche fatto un episodio di una serie sui tempi che viviamo, per Mediaset, attraverso il computer e il cellulare. Una serie con toni di commedia. L’episodio a cui ho partecipato ha per titolo ‘Il Modulo’, diretto dal regista Marco Serafini, a Monaco, con l’attrice Paola Lavini, collegata da Roma, e i produttori uno a Dusseldorf e uno a Brescia.Tutti chiusi in casa come me.
Possiamo trovare qualche aspetto positivo in questo periodo di ‘cattività’?
Molti, credo che quando finirà, se (facendo le corna) saremo sopravvissuti, saremo cambiati in meglio, almeno per qualche tempo, poi forse torneremo ai nostri soliti difetti ed egoismi. Intanto almeno possiamo riflettere su tutte queste queste persone che non ci sono più , sui loro cari. Sull’eroismo dei medici e degli infermieri, anche quelli finora disprezzati delle ONG, e degli operatori che continuano a garantirci i servizi, smetterla con l’aggressività nostra e dei politici, con la pretesa di sapere tutto e seguire le regole che ci sono date. Riscoprire che siamo deboli e che abbiamo solo bisogno di aiutarci l’un l’altro. E questo come cittadini del mondo.
Una domanda inflazionata. Guardando un po’ all’attualità del nostro Paese e ripensando al suo famosissimo monologo nei panni di Tano Cariddi, quanto de “La Piovra” c’è nell’Italia di oggi?
Da quanto apprendo dai giornali non è cambiato molto, da questo punto di vista…
Quali sono le differenze che ha riscontrato nel modo di lavorare delle produzioni italiane rispetto a quelle statunitensi?
Io ho fatto due lavori negli USA , erano prodotti dagli Studios con budget enormi rispetto a quello che si spende da noi. I tempi di produzione sono molto più lunghi lì, e le persone che ci lavorano sono almeno dieci volte tante. Ma il lavoro che fa l’attore , almeno nel mio caso, è lo stesso.
Com’è cambiato il modo di operare delle produzioni italiane negli ultimi 10 anni?
Non saprei veramente, ogni produzione è diversa. Ora si gira tutto in digitale, e si fa tutto in presa di suono diretta, il che è un bene.
Lei nasce ad Asmara in Eritrea, ex Colonia italiana in Africa. Cosa ricorda di più di quel periodo?
Sono nato nel 48 in Eritrea e ho vissuto lì fino a quasi 23 anni. I ricordi sono tanti e più il tempo passa più aumentano. Ciò che ricordo di più è la libertà dei grandi spazi.
Ha interpretato grandi ruoli per molti registi italiani. Con chi sente di aver espresso il miglior Remo Girone?
Non saprei con tutti ho cercato di fare al meglio il mio lavoro, nei limiti che sono i miei.
Nell’ultimo film ‘Le Mans ’66 – La Grande Sfida’ ha interpretato Enzo Ferrari. Cosa l’appassiona di più nella storia dell’imprenditore modenese?
In un’intervista Enzo Ferrari rispondendo alla domanda del giornalista sulla sproporzione di mezzi economici e finanziari tra lui e Ford, disse che non importava perché lui aveva 50 famiglie che dipendevano dal suo lavoro. Un imprenditore responsabile e come lui Olivetti, Ferrero e molti altri.
In questo periodo di contenimento le è capitato, navigando nel web, di imbattersi in qualche promettente giovane attore?
Non mi è capitato ma ci sono tantissimi giovani attori promettenti in Italia.
Molti giovani attori la vedono come un grande artista delle emozioni, un attore stilisticamente perfetto. Lei che consiglio si sente di dare ai giovani che si approcciano a questo mestiere? Quale regola di vita l’ha sempre aiutata nel suo lavoro?
Studiare , prepararsi, vedere il lavoro di tanti grandi attori del passato ed esercitarsi nell’ascolto degli altri attori che sono in scena con te.
Finito il periodo di restrizioni alla mobilità individuale, quando tornerà in Sardegna?
Sarei dovuto venirci per un film su Emilio Lussu, ma ho dovuto rinunciare a causa delle restrizioni. Spero di tornare presto in Sardegna.