Relazioni UE-Regno Unito. Le regole per i negoziati
Il Regno Unito, pur avendo lasciato l’Unione Europea lo scorso 31 gennaio, dovrà attendere la fine del periodo di transizione concordato nell’ambito dell’Accordo di ritiro, che terminerà formalmente il 31 dicembre 2020.
Con un certo anticipo nei tempi il Parlamento europeo si è subito messo in moto per impostare i negoziati con il Regno Unito, così da creare un allineamento fra le norme UE-Regno Unito.
Ieri il Parlamento ha adottato una risoluzione che fornisce il primo contributo dei deputati ai prossimi negoziati con il governo britannico, su un nuovo partenariato UE-Regno Unito, dopo il periodo di transizione previsto dall’accordo sulla Brexit. Il testo è stato adottato con 543 voti favorevoli, 39 contrari e 69 astensioni.
Il futuro accordo di associazione con il Regno Unito per il Parlamento, dovrà basarsi su tre pilastri principali: un partenariato economico, un partenariato per gli affari esteri e questioni settoriali specifiche.
Nei prossimi negoziati con il governo britannico, l’integrità e il corretto funzionamento del mercato unico e dell’unione doganale dovranno essere mantenute. Nessuna delle “quattro libertà” dell’UE (libera circolazione delle merci, dei capitali, dei servizi e delle persone) potrà essere sacrificata.
Date le dimensioni dell’economia del Regno Unito e la sua vicinanza, la concorrenza con l’UE deve essere mantenuta equa attraverso una “parità di condizioni” in materia, tra l’altro, sociale, ambientale, fiscale, di aiuti di Stato e di protezione dei consumatori.
Per mantenere le relazioni commerciali esenti da quote e tariffe, il governo britannico dovrà impegnarsi ad aggiornare le proprie norme su, ad esempio, concorrenza, standard lavorativi e protezione ambientale, e garantire un ‘allineamento dinamico’, cioè evolutivo, delle norme di UE e Regno Unito.
Ciò significa che il Regno Unito dovrà adeguare le proprie norme agli standard UE ogni volta che questa aggiornerà il proprio quadro giuridico, per evitare vantaggi competitivi sleali. Inoltre, bisognerà prevedere un solido meccanismo di risoluzione delle controversie tra le due entità (Regno Unito e Unione Europea.
La risoluzione approvata dai deputati europei chiarisce che per ottenere il consenso del Parlamento, l’accordo di libero scambio deve essere subordinato a un accordo sulla pesca, da raggiungere entro giugno 2020. Se il Regno Unito non dovesse rispettare gli standard UE, la Commissione dovrebbe valutare possibili quote e tariffe per i settori più sensibili, in particolare per le importazioni di prodotti alimentari e agricoli.