Relazioni omosessuali: 10-15 anni di reclusione in Iraq.

Il “vento di democrazia” portato dagli Stati Uniti d’America in Iraq dopo la fine del regime di Saddam Hussein, a distanza di oltre 20 anni, non sembra aver portato grandi benefici per il progresso della nazione. A ricordarlo, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’adozione, nel Paese del Medio Oriente, di una legislazione che prevede la reclusione da 10 a 15 anni per coloro che hanno relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso.

Una conferma degli appetiti più conservatori in Iraq, commentato oggi dal SEAE, il Servizio Europea per l’Azione Esterna: “Il Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dall’Iraq nel 1971, stabilisce che le leggi devono proibire qualsiasi discriminazione e garantire a tutte le persone una protezione uguale ed effettiva. Invitiamo i legislatori iracheni a rispettare gli obblighi internazionali dell’Iraq in materia di diritti umani e ad attuare efficacemente l’articolo 14 della Costituzione irachena, che vieta la discriminazione basata sull’origine, sulla religione, sull’appartenenza a minoranze e per altri motivi”.

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