Regolamento sull’intelligenza artificiale: cosa vuole il Parlamento europeo.

L’intelligenza artificiale (IA) come rilevato negli ultimi anni, ricopre ormai un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale della società. È difficile immaginare un mondo senza l’utilizzo dell’IA come dimostrano i mutamenti “disruptive” avvenuti nel mondo del lavoro, della finanza, della sanità, della sicurezza e dell’agricoltura.

Proprio per tutelare la popolazione, l’Unione europea sta preparando il primo insieme di norme per gestire le opportunità e i rischi insiti rappresentati dall’IA, concentrandosi su come rafforzare la fiducia dei cittadini nell’intelligenza artificiale.

Un piano che prevede da parte della Commissione europea, un investimento per le tecnologie di IA di 20 miliardi di euro l’anno. Una rilevanza, per le istituzioni UE, confermata anche nel Green deal europeo e nella strategia di rilancio dell’economia post Covid-19.

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Infografica con numeri e informazioni sull'intelligenza artificiale come il livello degli investimenti (2,4-3,2 miliardi di euro in Europa) e l'impatto economico entro il 2025 (tra i 6.500 e i 12.000 miliardi l'anno).
I numeri dell’intelligenza artificiale, Copyright Europarl.eu

In anticipo sulla proposta della Commissione sull’intelligenza artificiale prevista per inizio 2021, il Parlamento ha costituito la commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale (AIDA) per analizzare l’impatto dell’IA sull’economia dell’Unione europea. Secondo il presidente della commissione AIDA Dragoș Tudorache del gruppo Renew Europe “l’Europa ha bisogno di sviluppare un’intelligenza artificiale che sia degna di fiducia, in grado di eliminare pregiudizi e discriminazioni e servire il bene comune, di assicurare sviluppo a imprese e industrie oltre a generare benessere economico”.

Il 20 ottobre il Parlamento ha inoltre adottato tre proposte che precisano come l’UE possa regolamentare l’IA più efficacemente per dare una spinta positiva all’innovazione, agli standard etici e alla fiducia nella tecnologia.

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Secondo il Parlamento tali norme devono essere incentrate sulla persona. La relazione propone in che modo si possano assicurare sicurezza, trasparenza e presa di responsabilità, come evitare la creazione di pregiudizi, stimolare la responsabilità sociale e ambientale e come assicurare il rispetto dei diritti fondamentali.

Infografica con numeri e informazioni sull'intelligenza artificiale come le cifre delle richieste di brevetti di IA (1.074 in UE) e quanti posti di lavoro potrebbero essere creati entro il 2025: 60 milioni.
Un’innovazione verde e digitale , Copyright Europarl.eu

Obiettivi evidenziati dall’eurodeputato Axel Voss del Partito Popolare Europeo: “Lo scopo del regime relativo alla responsabilità civile legata all’intelligenza artificiale è quello di costruire fiducia proteggendo i cittadini e incoraggiando l’innovazione dando alle imprese una certezza giuridica”.

Un tema sul quale crede il Parlamento europeo, come dimostrano i lavori della Commissione giuridica (JURI) sull’uso civile e militare dell’intelligenza artificiale, della Commissione cultura e istruzione (CULT) in merito all’IA nell’istruzione, nella cultura e nel settore audiovisivo e, infine, della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) sull’utilizzo dell’IA nel diritto penale.

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Foto di Colin Behrens da Pixabay